Disarmo nucleare, Domenici scrive ai sindaci delle città capitali del mondo per la campagna di "Mayors for peace"
Da Firenze, città della pace e di Giorgio La Pira, un appello ai sindaci di tutte le capitali del mondo per sostenere la campagna dell'associazione Mayors for peace' per il disarmo dalle armi nucleari. E' l'iniziativa del primo cittadino Leonardo Domenici, che anche nella sua veste di vicepresidente di Mayors for peace ha inviato una lettera agli oltre 190 colleghi delle città sedi di governo, perché sottoscrivano una dichiarazione da rendere pubblica il 6 agosto, anniversario del bombardamento di Hiroshima, attraverso i principali giornali nel maggior numero di paesi del mondo.La proposta di Domenici è stata approvata nell'ultima riunione del comitato esecutivo di Mayor for peace che si è tenuto a Ginevra, a cui erano presenti, delegati dal sindaco, il presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini e la consigliera Susanna Agostini.Nella sua lettera, Domenici spiega che la sua idea nasce da lontano, dal Convegno delle capitali del mondo organizzato a Firenze nell'ottobre 1955 dall'allora sindaco Giorgio La Pira. Un uomo che "oltre mezzo secolo fa, in piena guerra fredda' afferma Domenici - condivideva la nostra stessa visione di pace, di speranza in un futuro senza guerre e senza conflitti."; un uomo che l'attuale sindaco di Hiroshima Tadatoshi Akiba, infaticabile presidente di Mayor for peace, ha riconosciuto come il "profeta" della sua organizzazione, di cui oggi fanno parte oltre 2.200 città in 128 paesi del mondo.Ecco il testo della lettera di Domenici."Mi auguro non appaia strano che il sindaco di una città come Firenze, capoluogo di regione, si rivolga ai sindaci di città capitali nazionali scrive Domenici - Traggo questa ispirazione da un uomo straordinario che fu sindaco della mia città oltre cinquanta anni fa. E da una più recente e entusiasmante esperienza: lavorare a fianco di un altro uomo straordinario, l'attuale sindaco di Hiroshima Tadatoshi Akiba. Permettete che vi spieghi il collegamento tra questi due uomini e così sarà più chiaro ciò che mi ha spinto a scrivervi.Oltre mezzo secolo fa, un sindaco di Firenze, Giorgio La Pira, condivideva la nostra stessa visione di pace, di speranza in un futuro senza guerre e senza conflitti. Nell'ottobre 1955 convocò una conferenza dei Sindaci delle capitali del mondo. In piena Guerra fredda, in Palazzo Vecchio, sede del Comune e casa di tutti i fiorentini, si riunirono le città capitali dell'Est e dell'Ovest, del Nord e del Sud. I sindaci di Washington, Mosca, Londra, Parigi, Praga, Bucarest, Varsavia e con loro tanti altri, si sedettero insieme ai sindaci di Vientiane, Monrovia, Bogota e Pechino, nonostante il fatto che la Comunità internazionale non avesse ancora riconosciuto la Repubblica Popolare Cinese. In tutto, parteciparono i sindaci di 38 capitali e altre 20 furono rappresentate alla Conferenza.Il sindaco la Pira credeva che le città potessero attraversare le frontiere degli Stati per costruire legami di comune umanità: questa idea prese corpo alla Conferenza. Le città restano come libri vivi della storia umana e della civiltà umana: destinati alla formazione spirituale e materiale delle generazioni venture' disse nel discorso inaugurale. ...La vostra presenza ... costituisce l' immagine viva, visibile, del vincolo di unità, fraternità e di pace che già esiste in potenza - e che vuole ora tradursi in atto - tra tutte le città e fra tutti i popoli e le nazioni del mondo'. Le città non possono essere uccise. Esse sono affidate alla generazione attuale solo perché se ne prenda cura, affinché le trasmetta intatte e arricchite alle generazioni future'. Lo scopo del Convegno delle Capitali del Mondo era quello di esplorare nuovi percorsi di diplomazia internazionale per la pace. Di fronte alla minaccia della distruzione atomica, in quella occasione, La Pira disse: Non c'è alternativa per i popoli: o la pace millenaria o la distruzione apocalittica della famiglia umana e della terra medesima, provocata (Dio non voglia!) dalla potenza sconvolgitrice - apocalittica davvero! - delle armi nucleari! ... Daremo vita, per così dire, ad uno strumento diplomatico nuovo: uno strumento che esprime la volontà di pace delle città del mondo intiero e che tesse un patto di fraternità alla base stessa della vita delle Nazioni'.L'attuale sindaco di Hiroshima, Tadatoshi Akiba, è presidente di Mayors for Peace. Sotto la sua guida, in meno di 5 anni, i membri internazionali di questa associazione sono aumentati di 4 volte. Oggi oltre 2.200 città in 128 paesi del mondo fanno parte di Mayors for Peace: una crescita straordinaria ispirata dai contenuti della Campagna 2020 Vision, che si impegna per un mondo libero da armi nucleari entro l'anno 2020. Una attività intensa, proficua, portata avanti con passione e determinazione dal Sindaco Akiba; la stessa determinazione, la stessa passione, gli stessi valori che avevano ispirato Giorgio La Pira.. Quando abbiamo parlato al Sindaco Akiba della figura e del pensiero di La Pira, lo ha immediatamente riconosciuto come il "profeta" di Mayors for Peace.E' dunque con questo spirito che mi rivolgo a lei oggi, nella speranza di incoraggiarla a dimostrare ancora una volta una leadership forte e autorevole da parte delle città capitali del mondo. Stiamo lanciando una campagna che prevede una dichiarazione da parte dei Sindaci delle capitali da rendere pubblica il 6 agosto, l'anniversario del bombardamento di Hiroshima. Una dichiarazione da pubblicarsi nei principali giornali nel maggior numero di paesi del mondo.Questo appello chiama a sostenere l'operato del sindaco Akiba e la Campagna 2020 Vision. La pregherei di sostenere questa iniziativa di vitale importanza. L'Organizzazione delle Nazioni Unite ha iniziato i preparativi per un Decennio Internazionale del Disarmo, dal 2010 al 2020. Noi vogliamo che questo decennio sia decisivo per liberare il mondo dalle armi nucleari. Alcuni Governi nazionali saranno probabilmente scettici sul successo di questa iniziativa. Vorremmo convincerli di mettere da parte i loro dubbi e di unirsi a noi nella realizzazione in una "visione" di un mondo libero da armi nucleari entro il 2020. Spero davvero di poter leggere la sua firma, insieme a quelle di tanti altri sindaci, a sostegno di questa dichiarazione. Credo che le parole d'ordine della campagna 2020 vision "Le città non sono bersagli!" riprendano con coerenza le intuizioni del Sindaco La Pira, sulla natura misteriosa e universale delle città e il ruolo determinante che esse possono esercitare per la pace nel mondo".(ag)