Tar del Lazio su strisce blu, Giocoli (FI-Pdl): «L'avevamo detto nel gennaio 2007 ma il vicesindaco Matulli aveva fatto "orecchie da mercante"»
«L'avevamo detto il 9 gennaio 2007 ma il vicesindaco Matulli aveva fatto "orecchie da mercante"». E' quanto ha dichiarato la capogruppo di Forza Italia-Pdl Bianca Maria Giocoli dopo «la sentenza del Tar del Lazio che ha annullato la delibera dell'amministrazione capitolina sui parcheggi a pagamento nel quartiere Ostiense».A Roma il Codacons ha avviato una 'class action' per chiedere la restituzione ai cittadini delle multe illegittime pagate, prendendo spunto da una sentenza della Cassazione che stabilisce nulle le contravvenzione alle auto in sosta nelle aree a pagamento se accanto non è stato predisposto anche un parcheggio libero. Solo nelle aree "urbanisticamente rilevanti" è possibile fare eccezione a questa norma e prevedere unicamente le strisce blu. L´ex amministrazione comunale aveva però stabilito che a Roma non è possibile considerare solo il centro storico area urbanisticamente rilevante ed aveva esteso la definizione a varie zone della capitale, giustificando in questo modo l'istituzione di nuove strisce blu.«La Cassazione - ha ricordato l'esponente del centrodestra aveva rigettato il ricorso del Comune sardo di Quartu Sant'Elena contro la decisione con la quale il giudice di pace di Cagliari, il 3 luglio 2002, aveva annullato diverse multe inflitte dalla polizia municipale di Quartu a un avvocato che posteggiava la macchina senza pagare il ticket in un posteggio a pagamento. Nel suo ricorso al giudice di pace ,l'avvocato sosteneva che le multe dovevano essere dichiarate nulle in quanto il Comune non aveva previsto la realizzazione "di adeguate aree destinate al libero parcheggio, come previsto dal comma 8 dell'art. 7 del codice della strada". Il giudice di pace gli aveva dato pienamente ragione. Contro questo verdetto il Comune di Quartu era ricorso in Cassazione. La Suprema Corte, però, ha affermato che il reclamo "non merita accoglimento" in quanto il Comune non aveva emanato "provvedimenti amministrativi istitutivi delle zone di parcheggio a pagamento accompagnate anche dall' obbligo di prevedere aree di parcheggio libere».«Ora anche a Firenze ha spiegato l'esponente del centrodestra si rischia un pronunciamento del genere da parte del tribunale amministrativo della Toscana visto che per far cassa si è data un'interpretazione troppo larga del concetto di "rilevanza urbanistica". Su quali basi l'amministrazione può ancora ritenere che tutta la città, da Novoli a Gavinana, sia a "rilevante interesse urbanistico" cosi da derogare la normativa?».«Questa amministrazione ha concluso Bianca Maria Giocoli vuol fare fruttare al massimo il disperato bisogno dei cittadini di poter trovare spazi sosta. Questa filosofia è stata applicata in maniera vessatoria anche per quanto riguarda le carte lavoro. Ma questa avidità rischia di innescare procedimenti giudiziari dagli effetti devastanti per le casse comunali. Prima che si troppo tardi la giunta di centrosinistra deve modificare la sua politica sulla sosta». (fn)