Donzelli (AN-Pdl): «L'emergenza baby gang si combatte con la pena al lavoro sociale»

«A Firenze è emergenza baby gang. Dopo l'allarme lanciato dal parroco di Gavinana, adesso emergono i racconti su episodi simili in Piazza Savonarola. Ma questi due episodi non sono fatti isolati, anche dietro il campo di baseball a Campo di Marte e in altre numerose piazze e giardinetti di Firenze proliferano ritrovi di compagnie violente e arroganti». E' quanto denuncia Giovanni Donzelli, consigliere comunale di AN-Pdl e leader nazionale di Azione Universitaria.«Le istituzioni – secondo l'esponente del centrodestra - non possono mettere la testa sotto la sabbia e fingere che si tratti di fatti isolati. Sono fenomeni sociali che a Firenze si stanno moltiplicando in maniera esponenziale, sono il sintomo di un tessuto sociale urbano in difficoltà, sono la conseguenza di carenza di valori e di punti di riferimento. E' necessario che i servizi sociali del comune istituiscano un numero verde dove raccogliere segnalazioni di soprusi e prepotenze da parte delle baby gang. Tante volte non si tratta di veri e propri reati da segnalare alle forze dell'ordine, si tratta di piccoli soprusi e prepotenze che se non fermati in tempo possono degenerare. E' necessario quindi monitorare tutte le situazioni a rischio in città e offrire ai ragazzi maggiori spazi di aggregazione e valorizzazione. Oltre la fondamentale opera di prevenzione è necessario anche studiare adeguate forme di punizione e recupero».«Proporrò al Comune – ha concluso Donzelli - di rafforzare il legame con il tribunale dei minori per individuare pene rieducative ma certe e di sollecitare le forze dell'ordine ad un sforzo più significativo in questo settore, in attesa, tra l'altro, delle risultanze sull'attività dell'apposito servizio istituito e predisposto dalla questura di Firenze. La miglior pena per i giovani bulli è quella di obbligarli ad opere sociali, mettendoli a contatto con realtà meno felici. Qualche ora di assistenza ad anziani o a portatori di handicap può insegnare a rispettare gli altri più di tante chiacchiere». (fn)