"La pubblicità che piace a noi", grande successo al Puccini per i video di oltre 350 alunni. Lastri: "Un progetto che aiuta ad una lettura critica dei media"
"BullOut" uno spray che trasforma il bullo in un bravo ragazzo, "OralBiip", il dentifricio che non fa dire le prarolacce, "No al fumo" dove il fuoco per accendere funziona solo per cuocere la carne, oppure " Max Flash, la scarpa con le molle", con la quale puoi fare sempre centro e sempre gol. Sono solo alcuni dei 15 spot pubblicitari presentati stamani al teatro Puccini dai 354 alunni delle scuole elementari e medie inferiori che hanno partecipato alla seconda edizione del progetto "Spot Lab: la pubblicità che piace a noi", che fa parte dei percorsi formativi delle Chiavi della Città.In una sala affollata di ragazzi e genitori, erano presenti l'assessore alla pubblica istruzione Daniela Lastri, la professoressa Anna Oliverio Ferraris docente di Psicologia dello Sviluppo all'Università "La Sapienza" di Roma e autrice di importanti saggi sul rapporto minori-media, il presidente di Adee Pier Federico Leone e Gianna Cecchi, entrambi pubblicitari, promotori con l'Associazione ADEE di AD Spot Award, festival che premia ogni anno a Firenze le migliori campagne internazionali di comunicazione sociale, e che dal prossimo anno, su proposta del presidente di Adee parteciperanno alcuni spot pubblicitari presentati stamani al Puccini. Spot Lab è ideato da Nicola Melloni, Nicola Stiroli e Simone Lecca."Questo percorso formativo, interessante per i ragazzi e anche per i genitori presenti stamani - ha spiegato l'assessore alla pubblica istruzione Daniela Lastri - intende favorire l'acquisizione di strumenti attivi e critici nei confronti dei messaggi visivi legati alla televisione, fornendo loro quegli elementi di alfabetizzazione ai linguaggi mediali, con particolare riferimento proprio a quello del mondo della pubblicità. Infatti, dall'analisi degli spot e lo studio dei codici con i quali vengono confezionati - ha spiegato l'assessore Lastri - si possono fornire e accrescere nei ragazzi, la capacità di una lettura più ampia della vasta gamma di messaggi visivi, ed aiutarli ad orientarsi nel mondo della comunicazione audiovisiva in generale". "Tengo a sottolineare però - ha sottolineato l'assessore Lastri - che l'obiettivo di questo progetto non è, tuttavia, la messa in discussione del sistema pubblicitario in quanto tale, ma piuttosto l'individuazione del legame, spesso ambiguo, che esiste tra il messaggio pubblicitario e i bisogni indotti, tra la trasfigurazione della realtà quotidiana, cui la pubblicità spesso ricorre, e gli stili di vita che in qualche modo finisce per imporre". Attraverso l'analisi e la decodifica del linguaggio degli spot e del rapporto tra questi e i prodotti che rappresentano e reclamizzano, gli organizzatori di "Spotlab" hanno insegnato ai ragazzi, durante l'anno scolastico, a ideare e realizzare tecnicamente il loro spot pubblicitario.Il progetto consiste in un laboratorio didattico sulla pubblicità, ideato al fine di aiutare i bambini delle scuole elementari e i ragazzi delle medie - le fasce di età maggiormente esposte al flusso di comunicazioni a carattere commerciale - a sviluppare strumenti di lettura e di critica nei confronti dei messaggi pubblicitari. Infatti, attraverso l'analisi e la decodifica del linguaggio degli spot e del rapporto tra questi e i prodotti che rappresentano e reclamizzano, gli organizzatori di "Spotlab" hanno insegnato ai ragazzi a ideare e realizzare tecnicamente il loro spot pubblicitario. Scopo di questo lavoro, svolto in collaborazione anche con le insegnanti, è stato quello di aumentare fin dall'età di 9 10 anni, la capacità di lettura dei messaggi visivi e audiovisivi e imparare a decodifica i linguaggi propri della comunicazione a carattere commerciale, visiva e audiovisiva e quindi riuscire a porsi di fronte ad uno spot con spirito critico.Le scuole che hanno partecipato al progetto sono: la scuola media Dino Compagni, con le sezioni: 2C con lo spot "Svanish", la 3B con "Bambola Voodoo I love you", la 3G con "No droga", la 3H con "Mangia sano, vivi meglio", la 3L con "Spubblicità", la 2N con "No al fumo", la 3N con Bullout", la 2P con "Acqua di acqua"; la scuola elementare Gaetano Pilati con le sezioni 4A con "Il mondo lo fai tu!"e la 4B con "Judy"; la scuola elementare Goffredo Mameli con le sezioni: 5C con "Max Flash, la scarpa con le molle", la 5B con "Curadent", la 5D con "Oral Biip", e la 5A della scuola elementare Gianni Rodari con "Sanamerenda". (pc)DEGUE FOTO TORRINI