Agostini: «Il contributo delle istituzioni nel favorire la scelta di allattare al seno»
Questo il testo dell'intervento di Susanna Agostini, presidente della commissione politiche sociali e della salute:«"Se si rendesse disponibile un nuovo vaccino che prevenisse un milione o più di morti infantili l'anno, e che fosse oltretutto poco costoso, sicuro, somministrabile per bocca, e non richiedesse catena del freddo, diventerebbe immediatamente un imperativo di salute pubblica.L'allattamento al seno può fare questo ed altro, ma richiede una sua "catena calda" di sostegno e cioè assistenza competente alle madri, perché possano avere fiducia in se stesse e per mostrare loro cosa fare, oltre che proteggerle da pratiche dannose. Se questa catena calda si è persa nella nostra cultura, o ha dei difetti, è giunto il tempo di farla funzionale"(tratta da:Lancet 2008)Così si inseriscono le politiche delle istituzioni: a protezione, promozione e sostegno dell'allattamento al seno. Queste politiche devono diventare priorità di salute pubblica a Firenze in Europa e nel mondo.Sappiamo come l'interruzione precoce dell'allattamento al seno abbia importanti conseguenze sanitarie e sociali negative per le donne, i bambini, la collettività e per l'ambiente.Le abitudini di allattare artificialmente diffuse negli ultimi decenni anche in Italia, possono tranquillamente essere associare ad un incremento di spesa sanitaria oltre che all'accrescimento di disuguaglianze.Ricordiamo come la Strategia Globale per l'Alimentazione del Neonato e del Bambino, adottata da tutti i paesi membri dell'Organizzazione Mondiale della Sanità alla 55° Assemblea Mondiale della Salute del maggio 2002, debba costituire la base per iniziative di salute pubblica volte a proteggere e sostenere l'allattamento al seno. Da queste norme il coinvolgimento delle Istituzioni che possono e devono promuovere azioni concrete e coordinate per sostenere la scelta di quelle donne che intendono allattare al seno. E darsi l'obiettivo di formare le giovani madri affinché diventino sempre più le protagoniste di questa scelta.Quando si parla di fame nel mondo e di povertà, anche sul piano locale, dovrebbe correre l'obbligo di tenere ben presente che il latte materno, costa solo la nutrizione della madre e non ha in sé incrementi di spesa per confezioni o trasporto. Quindi è una scelta anche economica per le persone coinvolte e per la collettività. Il latte materno è sano, completo, naturale e sempre pronto, anche se spesso mancano spazi idonei nei luoghi dove le madri, turiste, studenti o lavoratrici possano compiere l'atto più semplice del consegnare affetto e nutrimento insieme ai figli.Di per sé il latte materno è alimento perfetto, garante di una sana crescita del bambino e di mantenimento sereno di una corretta relazione affettiva genitore figlio.Per la salute inoltre, grazie al latte materno il bambino è più protetto dalle infezioni intestinali, dalle allergie, dall'asma, e, più in generale, si riduce il rischio di patologie acute e croniche.È per questo che l'OMS raccomanda l'allattamento esclusivo al seno per i primi sei mesi di vita e ne consiglia la discussa continuazione anche fino a 2 anni.La Regione Toscana in linea con l'OMS ha istituito l'Osservatorio regionale per la promozione dell'allattamento al seno, per sostenere la qualità e l'omogeneità degli impegni a favore dell'allattamento materno. Per facilitare il rapporto diretto madre-bambino e garantire alle mamme, nell'ambito della loro personale libertà di scelta.Le istituzioni dunque giocano un ruolo importante, l'obbligo di sensibilizzare la comunità che rappresentano in merito all'accoglienza del temporaneo bisogno sociale, la costruzione di un ambiente solidale e protettivo, che circondi il nucleo familiare.In altre parole va ristabilita e deve crescere una cultura che sappia valorizzare l'evento e la relazione che si crea con la necessaria presenza di una madre accanto al figlio al momento dell'allattamento.Saranno quindi necessari nuovi investimenti economici e umani, per nuove formazioni e competenze anche per gli operatori sanitari. Sarà anche utile ridurre l'insistenza di produttori e distributori di merci protette dal Codice Internazionale che non devono influenzare o incoraggiare l'abbandono dell'allattamento al seno. Per tutto quanto sopra esposto vedo la Società della Salute, consorzio nato per sviluppare politiche integrate sociali e sanitarie, come strumento e sede dove far decollare le proposte che usciranno dal convegno di oggi. Giornata particolarmente importante in quanto si chiude il cerchio voluto dalla regione di costituzione delle banche del latte umano donato. Una riserva vitale per tanti bambini che possono ricorrevi evitando così l'uso o abuso dei così detti "latti artificiali".Mi impegno perciò a promuovere un nuovo appuntamento in Palazzo Vecchio che veda il coinvolgimento di tutte le istituzioni che potranno incrementare nella Città di Firenze le proprie azioni positive in merito a questa questione».(fn)