Bosi e Pieri (FI-Pdl): «Fiorino d'Oro al Conte Pieralvise Serego Alighieri, discendente del Sommo Poeta»
«Fiorino d'Oro al Conte Pieralvise Serego Alighieri, discendente del "Sommo Poeta" Dante Alighieri». La proposta è contenuta in una mozione presentata dai consiglieri Enrico Bosi e Massimo Pieri (Forza ItaliaPdl)«Nel 1302 scrivono i due esponenti del centrodestra - il "Sommo Poeta" Dante Alighieri è stato bandito da Firenze senza potervi più fare ritorno, morendo a Ravenna nel 1321. Il bando dell'esilio non è mai stato revocato, né si sono intraprese iniziative per la piena riabilitazione del grande poeta, fatta eccezione per il "processo di Dante" nella basilica di San Francesco ad Arezzo in occasione dell'ottavo centenario della nascita».«I figli di Dante Alighieri si ricorda nella mozione si stabilirono a Verona continuando la sua discendenza fino all'attuale conte Pieralvise Serego Alighieri, figlio del conte Dante, fiorentino per tradizione dinastica e per parte materna, contessa Giovanna Carrega Bertolini, attento cultore e custode delle tradizioni dantesche, presidente ed esponente di varie società dantesche ed apprezzato imprenditore».Secondo Bosi e Pieri «la città di Firenze, mostrandosi finalmente riconoscente verso il suo illustre concittadino, deve adoperarsi per la completa riabilitazione di Dante Alighieri anche attraverso il compimento di un gesto che renda il dovuto onore al Sommo Poeta e gli restituisca la piena dignità ed il rango di fiorentino eccellente».Per questo invitano il sindaco, oltre «a conferire al conte Pieralvise Serego Alighieri, discendente di Dante Alighieri, il Fiorino d'Oro», «a revocare formalmente, nel corso della cerimonia di conferimento, il bando di esilio del Sommo Poeta» ed «a coinvolgere nell'iniziativa anche le città di Verona e di Ravenna, concordando con esse la realizzazione di eventi comuni finalizzati alla pubblica riabilitazione di Dante Alighieri ed alla celebrazione della sua grandezza». (fn)Questo il testo della mozione:MOZIONEOggetto: per il conferimento del Fiorino d'Oro al Conte Pieralvise Serego Alighieri, discendente del "Sommo Poeta" Dante Alighieri.Proponenti: Enrico Bosi e Massimo Pieri (F.I. PDL)IL CONSIGLIORicordato come nel 1302 il "Sommo Poeta" Dante Alighieri sia stato bandito da Firenze senza potervi più fare ritorno, morendo a Ravenna nel 1321;Ricordato che il bando dell'esilio non è mai stato revocato, né si sono intraprese iniziative per la piena riabilitazione del grande poeta, fatta eccezione per il "processo di Dante" nella basilica di San Francesco ad Arezzo in occasione dell'ottavo centenario della nascita;Richiamata la mozione n. 318 del maggio 2008 con la quale i sottoscritti consiglieri hanno invitato al Sindaco a revocare il bando di esilio di Dante Alighieri ed a promuovere iniziative di pubblica riabilitazione;Ricordato come nel periodo dell'esilio Dante Alighieri abbia soggiornato a Verona intorno al 1304 e dal 1312 al 1318 come ospite di Bartolomeo e Cangrande della Scala e vi abbia composto opere quali il Convivio, il De vulgari eloquentia, il De Monarchia ed alcune cantiche della Commedia;Ricordato come i figli di Dante Alighieri si stabilirono a Verona continuando la sua discendenza fino all'attuale conte Pieralvise Serego Alighieri, figlio del conte Dante, fiorentino per tradizione dinastica e per parte materna (contessa Giovanna Carrega Bertolini), attento cultore e custode delle tradizioni dantesche, presidente ed esponente di varie società dantesche ed apprezzato imprenditore;Ritenuto che la città di Firenze, mostrandosi finalmente riconoscente verso il suo illustre concittadino, debba adoperarsi per la completa riabilitazione di Dante Alighieri anche attraverso il compimento di un gesto che renda il dovuto onore al Sommo Poeta e gli restituisca la piena dignità ed il rango di fiorentino eccellente;INVITA IL SINDACOa conferire al conte Pieralvise Serego Alighieri, discendente di Dante Alighieri, il Fiorino d'Oro;a revocare formalmente, nel corso della cerimonia di conferimento del Fiorino d'Oro, il bando di esilio del Sommo Poeta;a coinvolgere nell'iniziativa anche le città di Verona e di Ravenna, concordando con esse la realizzazione di eventi comuni finalizzati alla pubblica riabilitazione di Dante Alighieri ed alla celebrazione della sua grandezza.