Trentotto ultracentenari di Firenze a pranzo nel Salone dei Cinquecento

Turbantino di spinaci e cibreo alla fiorentina, crespelle ai funghi porcini e pappa al pomodoro, fricassea di petto di pollo agli asparagi e patate alla contadine, latte alla portoghese con panna, composta di frutta e caffé con praline del cioccolatiere. Il tutto accompagnato da Chianti classico, Sauvignon del Friuli e Malvasia rosé. E' questo il menù del pranzo con gli ultracentenari fiorentini che si è svolto oggi a Palazzo Vecchio. A fare gli onori di casa l'assessore alle politiche sociosanitarie Graziano Cioni che ha accolto i centenari e i loro familiari nel Salone dei Cinquecento, trasformato per un giorno in una lussuosa e suggestiva sala da pranzo. Il sindaco Leonardo Domenici ha portato i saluti dell'Amministrazione e dell'intera città. "Siamo onorati di avere nel Salone dei Cinquecento questi ospiti davvero speciali. Il pranzo di oggi rappresenta una occasione importante per stringersi intorno ai nostri cittadini più anziani. Voglio quindi ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questa iniziativa e in generale tutte le persone che ogni giorno si dedicano agli anziani. Il contributo delle associazioni del volontariato, insieme al lavoro dell'Amministrazione comunale, è infatti fondamentale per fare di Firenze la città solidale che conosciamo".A Firenze gli ultracentenari sono 184 e ben 38 hanno accolto l'invito dell'Amministrazione comunale (con qualche defezione rispetto a chi aveva confermato la presenza). Si tratta di donne (33)e uomini (5) che hanno spento "almeno" 100 candeline. La palma del convitato più anziano va alla signora Argia Rosselli che, nata nel 1899, ha quindi compiuto 109 anni; tra gli uomini il più longevo è il signor Luigi, classe 1904. Numerosi i nati nel 1908 che hanno appena compiuto o compiranno 100 anni nei prossimi mesi: addirittura 15. Tra le curiosità una signora di 102 anni che è venuta accompagnata dal fratello di "soli" 96 anni e un signore di 104 anni che ha preferito utilizzare le scale piuttosto che prendere l'ascensore spiegando che "su quel trabiccolo non io non ci salgo"."A Firenze sono 184 le persone che hanno cento o più anni – ha dichiarato l'assessore Cioni – Da questi fiorentini speciali arriva un messaggio importante: la stragrande maggioranza degli ultracentenari vive in famiglia. Questo significa che è l'affetto la cura migliore per trascorrere una vecchiaia lunga e serena: prima di tutto l'affetto della famiglia e quando questa non c'è il compito di prendersi cura degli anziani spetta a tutta la città, dall'Amministrazione comunale al volontariato. E proprio per consentire agli anziani di rimanere a casa abbiamo varato, di concerto con la Regione, una politica che punta a potenziare gli interventi di domiciliarità, offrendo una serie di servizi tra cui il contributo per assumere gli assistenti familiari".Oltre agli ultracentenari e ai loro familiari, al pranzo erano presenti anche le autorità cittadine tra cui il prefetto Andrea De Martino e il vescovo ausiliare Claudio Maniago, il questore Francesco Tagliente, il vicecomandante provinciale dei Carabinieri Pierfranco Francacalvieri, rappresentanti della giunta e del consiglio comunale. E ancora, il rettore dell'Università di Firenze Augusto Marinelli, il direttore generale dell'Azienda sanitaria fiorentina Luigi Marroni e dell'Azienda ospedaliera di Careggi Edoardo Maino, il preside della facoltà di medicina dell'Università di Firenze Gianfranco Gensini.Al termine del pranzo, allietato dalle canzoni di Narciso, dalle sonate al piano di Giuseppe Fricelli e dalle "incursioni" di Santino, l'assessore Cioni ha consegnato ad ognuno dei centenari un dono: una targa ricordo. E per le signore anche un mazzo di fiori e per gli uomini una cravatta e una bottiglia magnum di Brunello. Un regalo anche per i bambini: un pupazzo. (mf)SEGUE FOTO TORRINI