Nocentini (Prc): «Donna che riposava su panchina in piazza della Repubblica presa a calci da tre ragazzi sabato sera»

Questo il testo dell'intervento di Anna Nocentini, capogruppo di Rifondazione Comunista:«Sabato sera tre ragazzi hanno preso a calci in piazza della Repubblica una donna che riposava su una panchina.Mi sono chiesta cosa avrà pensato quella donna, clochard l'ha definita un quotidiano: forse, abituata alle prevaricazioni e alla mancanza del rispetto dei suoi diritti come persona, abituata a non avere tutela e garanzia dalle istituzioni, non ha avuto voglia di denunciare i suoi aggressori per mancanza di fiducia profonda nelle istituzioni che dovrebbero porsi l'obbiettivo di riequilibrare i rapporti che esistono nelle relazioni fra le persone, a partire dai rapporti di forza così ben esplicitati nella situazione uomini/donna.E questo è il primo problema politico, su cui questo Consiglio deve riflettere, che non ha a che fare con l'accoglienza ma con la capacità di agire di una Amministrazione in maniera tale da proteggere prioritariamente gli uomini e le donne più deboli che vivono in città.E poi mi sono interrogata su questi ragazzi, sul modo che quella sera hanno "scelto" per dimostrare di esistere, su quanto la loro azione sia stata condizionata, quasi guidata, dalle cronache nazionali di questa settimana, dal clima creato da affermazioni bellicose che stimolano comportamenti violenti.E questo è il secondo e più grave problema politico: se non si lavora su questi temi, questi ragazzi continueranno a fare i giustizieri e a pensare che è giusto fare così, prendersela con chi è solo e debole e fare piazza pulita, e anche loro senza nessuna fiducia nelle istituzioni, incuranti e intolleranti della legittimità democratica.Per questo proporremo un atto di indirizzo e di impegno di questo Consiglio che si misuri con i due problemi: da una parte la riaffermazione del diritto alla vita e alla incolumità di una donna, evidentemente sola e povera, considerando un danno fatto alla città il danno arrecatole; dall'altra attivando progetti, nei luoghi frequentati dai giovani, a tutela del loro futuro, così come si fa per la loro salute fisica con progetti sulle dipendenze, la guida ecc.E invitiamo tutti a partecipare alla manifestazione di sabato prossimo a Verona come segno tangibile del rifiuto di azioni violente, di pratiche giustizialiste e di un pensiero intollerante e antidemocratico».(fn)