Pieri e Bosi (FI-Pdl): «Il sindaco si attivi per la piena riabilitazione pubblica di Dante Alighieri»

Una mozione che invita il sindaco «a promuovere una piena riabilitazione pubblica di Dante Alighieri revocandone formalmente la condanna inflitta nel 1302» è stata presentata dai consiglieri Massimo Pieri e Enrico Bosi (FI-Pdl)«A distanza di 687 anni dalla morte – si legge nel documento - non è stata assunta alcuna iniziativa finalizzata ad ottenere una piena e formale riabilitazione della figura del grande poeta ed a revocare il suo esilio, nonostante nel 1966 sia stato indetto un accademico "processo di Dante", a cui partecipò anche Piero Bargellini, che, a fronte di una copiosa documentazione storico letteraria, si sarebbe concluso con una sentenza di assoluzione nella basilica di San Francesco in Arezzo».«Firenze – prosegue la mozione - riconoscente per l'immensa opera lasciata ai posteri deve al suo insigne concittadino una completa riabilitazione a fronte dei gravi torti subiti».Per questo Pieri e Bosi invitano l'amministrazione «a revocare formalmente il bando con cui Dante Alighieri venne cacciato da Firenze nel marzo del 1302, condanna emessa in contumacia che, a causa del mancato rientro in città per discolparsi delle accuse, fu commutata in sentenza di condanna all'esecuzione della pena capitale»; «a promuovere una piena riabilitazione pubblica del grande poeta con un'iniziativa di grande rilievo culturale che dia lustro a Firenze coinvolgendo anche la città di Ravenna dove Dante morì esule». (fn)Questo il testo della mozione:MOZIONEOggetto: invitano il Sindaco a promuovere una piena riabilitazione pubblica di Dante Alighieri revocandone formalmente la condanna inflitta nel 1302Proponenti: Massimo Pieri, Enrico BosiI sottoscritti Consiglieri Comunali,ricordato che il sommo poeta Dante Alighieri, a cui Firenze ha dato i nobili natali, è stato esiliato dalla sua città nell'anno 1302 iniziando un doloroso pellegrinaggio tra varie località dell'Italia del Centro-Nord che si è concluso solo con la morte avvenuta nel 1321 a Ravenna;preso atto dell'esigenza che emerge dalla sua grandiosa opera di denunciare le motivazioni che lo hanno ingiustamente portato all'esilio con l'auspicio della nascita di una società ordinata giusta e pacifica condotta da un' illuminata guida spirituale e politica;considerato che a distanza di 687 anni dalla morte, non è stata assunta alcuna iniziativa finalizzata ad ottenere una piena e formale riabilitazione della figura del grande poeta ed a revocare il suo esilio, nonostante nel 1966 sia stato indetto un accademico "processo di Dante", a cui partecipò anche Piero Bargellini, che, a fronte di una copiosa documentazione storico letteraria, si sarebbe concluso con una sentenza di assoluzione nella basilica di San Francesco in Arezzo;ritenuto che la città di Firenze, riconoscente per l'immensa opera lasciata ai posteri debba al suo insigne concittadino una completa riabilitazione a fronte dei gravi torti subitiINVITANO IL SINDACOA revocare formalmente il bando con cui Dante Alighieri venne cacciato da Firenze nel marzo del 1302, condanna emessa in contumacia che, a causa del mancato rientro in città per discolparsi delle accuse, fu commutata in sentenza di condanna all'esecuzione della pena capitale;A promuovere una piena riabilitazione pubblica del grande poeta con un'iniziativa di grande rilievo culturale che dia lustro a Firenze coinvolgendo anche la città di Ravenna dove Dante morì esule.Massimo PieriEnrico BosiFirenze, 7 maggio 2008