Fiera del Libro, lettera del presidente della commissione cultura: «Condanna al boicottaggio anti israeliano»

Questo il testo della lettera che il presidente della commissione cultura Dario Nardella ha scritto al direttore della Fiera del libro Ernesto Ferrero e al presidente Rolando Picchioni:«Caro Presidente, Caro Direttore,alla vigilia dell'inaugurazione dell'edizione 2008 della Fiera del Libro di Torino, desidero esprimervi a titolo personale la mia più sincera e forte solidarietà e vicinanza in un periodo che vede questa celebre rassegna oggetto di contestazioni e attacchi, per il solo fatto di essere stata dedicata, quest'anno, alla cultura di Israele.Gli episodi che hanno accompagnato l'attesa dell'apertura della Fiera, come il rogo di bandiere israeliane, l'annuncio di boicottaggi, le minacce, le censure e, non ultime, le pesanti accuse al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, sono segni del decadimento della società e della politica del nostro tempo.Boicottare duramente (quando non anche minacciare di interrompere) una manifestazione come la Fiera del Libro significa anzitutto offendere la libertà di pensiero e la libertà della cultura; significa oltraggiare i principi di solidarietà e tolleranza che appartengono alla nostra Costituzione. Chi poi commette tutto questo allo scopo di criticare la presenza dello Stato di Israele come paese ospite per il 2008, porta con sé la ancora più grave responsabilità di riattizzare i sentimenti di antisemitismo, sempre meno latenti, che ormai riguardano anche il nostro Paese.Come ha ricordato il Capo dello Stato, il riconoscimento della legittimità dello Stato di Israele non è in discussione. Quel riconoscimento dovrebbe semmai conservare vivo nelle comunità internazionale e tra le Istituzioni il ricordo di una delle più disumane oppressioni di massa di tutti i tempi, la Shoah. Invece esso è negato da chi pretende il riconoscimento, giusto, dei diritti del popolo Palestinese, come se questi ultimi potessero vivere solo in alternativa a quelli del popolo di Israele: un ricatto inaccettabile al quale le forze democratiche di tutto il mondo non possono che rispondere con fermezza.Usare un evento culturale, simbolo di dialogo universale e di incontro tra popoli, come alimento di odio, come pretesto di scontri, come amplificazione di politiche ideologiche, è da irresponsabili e opportunisti.La vostra testimonianza e il vostro lavoro coerente sono dunque la risposta più genuina e forte a chi pretende di affermare le proprie idee negando quelle altrui, sono un argine alla degenerazione della democrazia. Il titolo scelto per quest'anno e tratto dal celebre romanzo "L'Idiota" di Dostoevskij ci invita a riscoprire nella bellezza la più grande forza salvifica di cui abbiamo bisogno oggi. Una città come Firenze, la cui identità e la cui storia sono tra le più alte testimonianze di bellezza, non può non essere a fianco di chi come voi cerca di affermare la cultura come il più importante mezzo di crescita della coscienza critica dei cittadini e il più grande linguaggio di libertà dell'individuo.Continuate così. Fatelo per il nostro Paese, per la sua memoria e per il suo futuro.Con grande stima,Dario Nardella(Presidente Commissione Cultura e Istruzione del Comune di Firenze)Firenze, 7 maggio 2008».(fn)