Il presidente Cruccolini incontra in Palazzo Vecchio il parlamentare palestinese Al Khoudary

Un incontro per parlare del dramma che stà vivendo il popolo palestinese e per porre le basi di un futuro ponte di solidarietà fra Firenze e la striscia di Gaza. Sono questi i temi al centro del colloquio di questa mattina in Palazzo Vecchio fra il presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini, il parlamentare palestinese Jamal Al Khoudary e il giornalista Sameh Habeb, da alcuni giorni in visita istituzionale in Toscana.Prima di incontrare il presidente Cruccolini i due esponenti palestinesi sono stati in Regione dove hanno partecipato ad una riunione con l'assessore regionale alla cooperazione internazionale Massimo Toschi, mentre ieri sera alla sala Est Ovest di via dei Ginori hanno partecipato ad un dibattito pubblico promosso dall'associazione Italia – Palestina Onlus.«E' importante per noi poter conoscere direttamente la situazione di assedio che si stà vivendo nella striscia di Gaza - ha spiegato il presidente Cruccolini - poiché soltanto incontrandosi e parlando con le persone si possono creare ponti di solidarietà e cooperazione fra le città, i popoli e gli stati».«La mia posizione su questo tema – ha proseguito Cruccolini - è a favore dell'autodeterminazione dei popoli non è possibile ignorare il volere dei cittadini e crediamo nella necessità di uno stato democratico palestinese. Qualche giorno fa sono stato a Ginevra ad un incontro promosso dall'associazione Mayor for peace dove, parlando con un sindaco palestinese, ho sottolineato il fatto che i giovani non riescono a capire perché oggi dopo aver abbattuto il muro di Berlino si debba costruire un altro muro in Palestina, i giovani hanno invece bisogno di speranze e di prospettive. L'embargo su Gaza è inaccettabile e le organizzazioni internazionali, a partire dall'Onu, devono riuscire attraverso la politica a incidere in situazioni drammatiche come queste. Da parte mia – ha evidenziato il presidente del consiglio comunale - illustrerò alla commissione pace la situazione che ci ha descritto il parlamentare Al Khoudary insieme all'urgenza di prendere una posizione politica sul conflitto israelo –palestinese e la necessità di superare l'embargo e di avviare rapporti di collaborazione con Gaza: aiuti che potrebbero essere di natura economica o sociale come l'invio di medicinali o l'aiuto nella riabilitazione dei bambini».Il parlamentare palestinese Al Khoudary ha sottolineato infine come «all'interno dei territori palestinesi le materie prime e i prodotti delle aziende siano sottoposti ad un totale blocco economico, tale per cui nessun bene di prima necessità, né alimenti entrano nella striscia di Gaza. I 150.000 lavoratori delle industrie sono ormai senza reddito e senza lavoro, una situazione che va a incidere pesantemente sulle condizioni di vita delle popolazioni e del milione e mezzo di bambini presenti in quelle aree». (fn)