Mayors for Peace a Ginevra, il presidente Cruccolini interviene con un discorso su La Pira

Si è concluso ieri a Ginevra l'incontro del comitato preparatorio per la "Conferenza di riesame del trattato di non proliferazione" a cui hanno preso parte il presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini e la consigliera del PD Susanna Agostini.Ieri pomeriggio, all'interno della tavola rotonda aperta al pubblico e dal titolo "Perché è necessaria l'eliminazione delle armi nucleari?", il presidente del consiglio comunale, in rappresentanza del sindaco e della città di Firenze, ha tenuto un intervento sulla figura di Giorgio La Pira e sulle sue aspettative per l'eliminazione delle armi nucleari.Questi alcuni passaggi dell'intervento del presidente Cruccolini:"Non è un caso che Firenze sia stata iscritta dall'Unesco nel patrimonio culturale dell'umanità, e sia stata dichiarata Peace messenger (città messaggera di pace) dalle Nazioni Unite. Le due cose sono in fondo due aspetti della stessa realtà. Fu proprio questo il senso dell'intervento fece qui a Ginevra nel 1954 quando disse: ‘Le generazioni attuali non hanno il diritto di distruggere una ricchezza che è stata loro affidata ma che appartiene alle generazioni future !Si tratta di beni che derivano dalle generazioni passate e di fronte ai quali le presenti rivestono la figura giuridica degli eredi fiduciari: i destinatari ultimi di questa eredità sono le generazioni successive'. E aggiunse ‘Sono venuto per affermare il diritto all'esistenza delle città umane, un diritto di cui siamo titolari, noi della generazione presente, ma del quale sono titolari ancor più gli uomini delle generazioni future; un diritto il cui valore storico, sociale, politico, culturale, religioso si fa più grande a misura che si chiarisce nella meditazione umana attuale, il significato misterioso e profondo delle città'. E concludeva : ‘Tutte le città della terra rivendicano unanimemente il loro inviolabile diritto all'esistenza: nessuno ha il diritto, per qualsiasi motivo di distruggerle'.Proprio con queste parole nel 1955, convocando a Firenze i sindaci delle città capitali del mondo, Giorgio La Pira introdusse un ulteriore concetto che fu poi alla base della costituzione dei Mayors for peace: la costruzione della pace non è un compito soltanto di ciascuna città ma è un impegno da portare avanti insieme. ‘Daremo vita –disse in quella occasione – ad uno strumento diplomatico nuovo: uno strumento che esprime la volontà di pace delle città del mondo intero e che stabilisce un patto di fraternità alla base stessa della vita delle Nazioni'.Oggi se meditiamo su queste intuizioni maturate oltre mezzo secolo fa non lo facciamo per farne commemorazione ma per attualizzarle , rileggerle nel quadro della situazione in cui oggi ci troviamo ad operare. Ancora oggi dobbiamo e vogliamo levare la nostra voce, la voce delle città per dire che nessuno ha il diritto di distruggere le città, che nessun muro ha il diritto di dividerle. Per dire che all'accumulo delle armi di distruzione di massa, va sostituito l'accumulo delle energie destinate alla promozione di massa: promozione della giustizia, dell'uguaglianza, della pari dignità: tutti elementi atti a costruire non una sempre precaria ‘sicurezza contro' ma una ben più stabile sicurezza con'.E alla strategia della deterrenza va sostituita una strategia della progressiva liberazione dall'ingiustizia, dalla sopraffazione, dall'arbitrio e dalla prepotenza, che significa anche il modo più efficace per sconfiggere le minacce del terrorismo, della guerra, dell'assenza di armoniche regole di convivenza"».(fn)