De Zordo: «La finta sicurezza»

Questo il testo dell'intervento di Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo:«I dati, quelli veri, ci dicono che in Italia si ha una lieve diminuzione della microcriminalità a fronte di un aumento della violenza domestica, un aumento degli incidenti sui luoghi di lavoro, un impoverimento dei ceti medi, una crescente precarizzazione del lavoro, una maggior difficoltà a mantenere o trovare un alloggio, un calo di prestazioni del welfare. Studiosi di tutto il mondo rintracciano in queste le principali cause delle insicurezze che ci attanagliano. Aumentate dalla diffusione di frodi alimentari, danni ambientali, abusi edilizi, evasione contributiva, infiltrazione criminale nell'economia legale e commistione tra criminalità economica e mondo della politica. Ma qui dovremmo parlare di legalità.Più facile trovare un capro espiatorio, fuori dalle nostre case e dalla nostra società. Ecco l'immigrato, perfetto in quanto straniero e povero. Quindi minaccioso. Non è solo la destra, che da sempre ha basato le sue politiche sulla repressione. Ora anche il centro-sinistra rincorre il modello securitario e non sa e non vuole contrapporre pratiche alternative per una città sicura. Che esistono, come ci indica chi da tempo lavora sugli scenari urbani.Le misure della nostra amministrazione ( contro i lavavetri, i mendicanti, i writers e ora tutti quegli atteggiamenti che possono sembrare sospetti: chi lo decide? Che formazione ha avuto la sentinella del Cioni? Quale oggettività può avere?), oltre che razziste, sono fumo negli occhi, sono strumentali alla rincorsa del consenso di cittadini resi sempre più impauriti e meno informati. Sono dannose, perché alimentano il senso di insicurezza, l'allarme e la diffidenza reciproca.Poi basta spacciarle per un soccorso verso i più deboli (donne e disabili). La città sicura per le persone più fragili è una città illuminata anche nelle periferie, con servizi di trasporto pubblico notturno gratuito per donne sole e con fermate anche a richiesta, con giardini pubblici ben tenuti e resi utilizzabili alla popolazione, con un centro vivo non solo per i ristoranti, ma anche per i cinema, che qui si contribuisce invece a far chiudere aprendo le multisale periferiche (in centro hanno chiuso più di 12 sale negli ultimi 4 anni, e ora col Multiplex di Novoli ne chiuderanno altre). Si rende una città più sicura se si attivano centri di mediazione sociale, si organizza una formazione integrata di operatori sociali e di polizia, corsi di preparazione al rilascio dei detenuti (già suggeriti dal Consiglio d'Europa), corsi di educazione nelle scuole alla non-violenza come antidoto al bullismo e azione rivolta alla consapevolezza della propria sessualità nella popolazione maschile, un sostegno alle prostitute e alle donne vittime della tratta. Se si supera l'emergenza ormai definitiva dei campi nomadi e si ricorre al recupero e riuso degli spazi urbani, con progetti di micro-inserimento graduale e continuativo (interessante ad esempio la sperimentazione in corso al Luzzi). Se si favorisce l'accesso al credito agevolato per la prima casa, se si investe in case popolari e non si favorisono le grosse speculazioni urbanistiche che arricchiscono i soliti noti e cementificano il nostro territorio.La sicurezza vera può essere solo sicurezza sociale e non pubblica sicurezza».(fn)