Bosi (FIPDL): «I nemici dell'aeroporto sono sempre gli stessi»
Questo il testo dell'intervento del consigliere Enrico Bosi (FI-PDL):«Non è cambiato nulla nello scenario fiorentino riguardo alla situazione dello scalo di Peretola.La sortita del Presidente della Provincia Renzi che una volta tanto ha detto delle cose sensate riguardo al potenziamento del Vespucci ha immediatamente suscitato le reprimende dell'establishment del PD locale che si è affrettato a zittire l'enfant prodige della politica locale tacciandolo come un discolaccio che ogni tanto sparla a sproposito.Prima gli scapaccioni dell'immancabile assessore regionale Riccardo Conti che ha ribadito la posizione di sempre di netto ostracismo verso qualunque ipotesi di potenziamento di Peretola e di realizzazione di altre indifferibili infrastrutture della mobilità. Ricordiamo che l'assessore Conti ha speso inutilmente danaro pubblico (ben 54mila euro) per commissionare uno studio sulla fattibilità di un'ipotetica holding fra i due unici aeroporti toscani allora esistenti, salvo poi constatare l'impossibilità materiale di realizzarla per l'apparire sulla scena di Siena e Grosseto e per le mutate strategie di Pisa, ma che continua imperterrito ad insistere nell'assurdo tentativo solo perché la holding è stata indicata tra gli obiettivi del Prs e del Pit, e dunque dovrebbe giungere a smentire se stesso.A Conti che parla di sinergie fra gli scali toscani voglio suggerire due proposte: investire maggiori risorse nella pubblicità locale ed internazionale degli aeroporti toscani e coordinare maggiormente gli orari dei voli che sovente appaiono sovrapposti, che poi sono le uniche cose possibili stante l'attuale situazione.Poi non poteva mancare l'intervento del Sindaco che ha voluto parlare dell'aeroporto e gettare l'ennesima pietra tombale sul potenziamento del Vespucci da realizzarsi con una nuova pista asserendo che sull'area gravano vincoli ambientali per la progettata istituzione di una sorta di "parco delle zanzare".Voglio ricordare al Sindaco che nessun'altra parte del mondo con un bacino d'utenza di rilevanza internazionale e grandi potenzialità, come quello di Firenze-Prato-Pistoia, è servita da uno scalo con una pista tanto corta e penalizzata come il Vespucci che costringe sovente, in coincidenza con la cattiva stagione, a continui dirottamenti dei velivoli verso Pisa, o Bologna con danni economici per i passeggeri e le società (si veda il caso eclatante della Fiorentina).Il problema pista creerà nel prossimo futuro ulteriori difficoltà per l'uscita di scena dei BAe 146, ovvero i "jumbolini", anche se si è arrivati alla certificazione delle operazioni dell'Airbus A 319 e del Boeing 737 (aerei da 120-150 posti) sulla mini-pista fiorentina, operazioni gravate però da tutti i noti condizionamenti (pioggia, vento, nuvole basse e nebbia) e da una funzionalità precaria. Per questo sono soltanto tre i vettori che impiegano Airbus e Boeing, mentre gli altri non reputano praticabile l'attuale pista e rinunciano così a servire l'area fiorentina. Ma gli stessi inconvenienti operativi, come è noto, riguardano chi più chi meno, tutti i tipi di velivoli e di voli. Per questo la pista è e rimane l'irrisolto nodo centrale del Vespucci.Il Vespucci non è neppure un vero city-airport, come sostengono gli amministratori locali, e non lo diventerà certo con l'ampliamento dell'aerostazione essendo lo scalo privo di un'infinità di strutture come ad esempio una vera bretella di rullaggio che non è certo il breve tratto di appena 100 metri inaugurato nel 2007 che costringe comunque gli aerei a rientrare in pista e a percorrerla per circa un chilometro in senso inverso per andare e venire dal piazzale di sosta: si perde inutilmente tempo, si consuma carburante a vuoto e si occupa la pista di volo.Si attende ancora l'avvio dei lavori per l'ampliamento del piazzale aeromobili ovest come da progetto pronto e "congelato" da anni. Non è l'intervento di cui necessiterebbe davvero lo scalo, cioè l'ampliamento del piazzale principale davanti all'aerostazione, bloccato dai veti all'espansione del sedime, ma darebbe fiato alla capacità del Vespucci.Per non parlare poi della "mitica" passerella di collegamento tra l'ex parcheggio scambiatore di Peretola e l'aerostazione del Vespucci. Speriamo che almeno questa, insieme all'annesso meeting point, debitamente restaurato dopo le svariate occupazioni vandaliche, venga inaugurata nell'arco del 2008.A completamento del discorso vogliamo ricordare che ancora non è stata definita la questione del nuovo tracciato della linea 2 della tramvia e della fermata della ferrovia e che non si sono sciolti i dubbi già a suo tempo espressi sulla soluzione da adottarsi per non creare un ulteriore tappo all'estensione dell'area terminale dello scalo fiorentino.Il quadro è così completo e quando si pensa alle grottesche vicende che hanno impedito la realizzazione di un efficiente scalo a San Giorgio a Colonica si comprende appieno come le forze politiche di sinistra che da anni governano il territorio hanno sempre sacrificato lo sviluppo economico dell'area con scelte incomprensibili anche dal punto di vista ideologico».(fn)