Fortezza Da Basso, Stella e Giocoli (FI-PDL): «Operazione costosa che non garantirà nessun beneficio concreto all'amministrazione comunale e alla città»

«E' solo un'operazione costosa che non garantirà nessun beneficio concreto all'amministrazione comunale e alla città». Così i consiglieri di Forza Bianca Maria Giocoli e Marco Stella commentano la delibera, approvata questo pomeriggio dal consiglio comunale, che contiene l'«accordo con università, Regione e Provincia per il rilascio del complesso immobiliare nel parco delle Cascine attualmente utilizzato dalla facoltà di agraria».«Più volte – hanno ricordato i due esponenti del centrodestra - avevamo sollevato perplessità sulla cifra che il Comune doveva sborsare per il rispetto dell'accordo: dai 15 milioni di euro previsti all'inizio, da dividere tra Regione, Provincia e Comune, oggi scopriamo che quest'ultimo dovrà sborsare 41 milioni di euro in cambio di "quote di proprietà virtuali". In pratica il Comune acquisterà una quota del 35% del nuovo complesso universitario ma, in realtà, quest'ultimo verrà dato all'università in "uso gratuito e perpetuo". Quale sarà dunque il vantaggio per il Comune di Firenze? Di sicuro per l'amministrazione ci saranno solo oneri da pagare, derivanti dalla proprietà».«L'operazione – hanno proseguito Giocoli e Stella - è nata male fin dall'inizio e per l'ennesima volta, con l'approvazione di questa delibera, i fiorentini saranno chiamati a pagare le conseguenze dell'incapacità a governo di questa amministrazione. L'acquisto pro quota con Provincia e Regione non garantisce assolutamente l'obiettivo di realizzare un polo espositivo competitivo. Per raggiungere questo obiettivo sarebbero invece necessarie strategie condivise dai tre enti pubblici, cosa che oggi non sembra possibile visti gli investimenti fatti da Comune Provincia e Regione. Ricordiamo che allo Stato, in cambio della Fortezza, andranno alcuni beni immobili in permuta per i quali non esiste una vera e propria perizia. La convenzione, all'articolo 6, dice che una commissione competente esaminerà la congruità delle valutazioni fatte: se queste ultime saranno diverse da quelle fatte oggi cosa succederà? Abbiamo inoltre dubbi perché su tali immobili verranno effettuati tre cambi di destinazione: le stime effettuate alle fine cambieranno? L'altra valutazione negativa riguarda chi pagherà lo spostamento della facoltà di agraria: nei documenti che abbiamo visto che non si specifica l'ammonterà la spesa e chi dovrà tirare fuori i soldi».«Con questa operazione - hanno sottolineato i due consiglieri di Forza Italia - si decide di spendere 153 milioni di euro per acquistare la Fortezza, farne un polo espositivo. Ma non ci sono garanzie che Pitti Immagine rimarrà il primo cliente della struttura: se la rassegna Pitti Uomo lascerà Firenze, la Fortezza rimarrà senza fiere e l'amministrazione avrà fatto l'ennesimo investimento sbagliato. Dove prenderà tutti questi soldi l'amministrazione comunale? Perché la cifra di partenza è statamodificata?. Come se non bastasse rimane il dubbio sulla data nella quale la facoltà di agraria libererà gli spazi e, soprattutto, quando la Fortezza da Basso, passerà dal demanio a Comune, Provincia e Regione. Se la Fortezza cambierà proprietario nel 2016 oltre al danno si rischia anche la beffa».«Tutta l'operazione prevista all'interno del protocollo – hanno concluso Giocoli e Stella - serve per acquisire la Fortezza garantendo alla società Firenze Fiera stabilità nella gestione, possibilità di ammortare nel lungo periodo e, così facendo, di attuare gli interventi necessari di ristrutturazione del complesso fieristico ammodernando una struttura ormai vecchia. Se il passaggio però non avviene in tempi rapidi il rischio è quello di acquisire un bene all'interno del quale non ci sarà nessuna manifestazione fieristica perché nel frattempo si saranno già spostate in altri complessi e in grado di dare risposte certe e rapide. Ci troviamo quindi in una situazione non nuova per la giunta Domenici: si fanno promesse che poi non vengono mantenute, si dichiarano cifre di spesa che poi come minimo raddoppiano e, alla fine, si attuano scelte che provocano soltanto danni per Firenze». (fn)