Bosi (FI-PDL): «Il "coraggio" di Renzi su aeroporto e bretella»
Questo il testo dell'intervento del consigliere Enrico Bosi (FI-PDL):«Ci voleva la vittoria di Berlusconi alle ultime elezioni politiche per dare "coraggio" al Presidente della Provincia, Matteo Renzi, che su aeroporto e tangenziale Barberino-Incisa sposa le posizioni del Polo che da decenni si batte per la realizzazione delle due importanti infrastrutture che, se fatte al momento giusto, avrebbero rivoluzionato l'economia della nostra città.A Renzi, sia pur con molto ritardo, dovremmo dare la tessera onoraria del PDL, senza mancare però di avvertirlo che questa sua sortita, visto il clima da resa dei conti nella sinistra cittadina e nazionale e la cattiva compagnia che frequenta da ormai troppo tempo, gli costerà sicuramente una severa reprimenda e qualche scherzetto da parte dei "compagni di viaggio".Volere un aeroporto che si rispetti dovrebbe essere un desiderio corale di tutta la città ed invece solo a Firenze, per colpa di una classe politica malata di provincialismo ed ottusa, si è penalizzata l'economia del comprensorio Firenze-Prato-Pistoia. Prima sponsorizzando Pisa con l'intento occulto, ai tempi della guerra fredda, di far trasferire la 46sima Aerobrigata a Gioia del Colle e strangolare la base Nato di Camp Darby, poi impedendo la realizzazione dell'aeroporto di san Giorgio a Colonica con il patto scellerato fra palazzinari bianchi e comunisti ed infine l'assurdo di sostenere che la Piana di Sesto sia incompatibile con un aeroporto moderno.Noi abbiamo sempre sostenuto la necessità di una pista parallela all'autostrada che può essere realizzata, e mi fa piacere che l'ammetta anche il Presidente Renzi che riferendosi agli uccelli di Focognano sostiene che il nuovo progetto non danneggerebbe più, come sempre da me sottolineato ai comitati di protesta gestiti dalla sinistra radicale (Verdi in primis), i nuclei abitati circostanti (Peretola, Brozzi e Quaracchi) e consentirebbe di aumentare i voli ed i passeggeri.Non vi sarebbe più l'alibi di invocare la presenza di Pisa, ormai completamente dedicata ai low cost, né Bologna (come prevedeva il "patto d'acciaio" Domenici-Cofferati sottoscritto su un vagone ferroviario) nonostante la TAV e le potenzialità del Marconi. Piuttosto occorrerà in un futuro prossimo preoccuparsi del nuovo scalo di Siena nel caso che il potenziamento del Vespucci non avvenga.Inutile pensare che una bella aerostazione risolva poi i problemi del Vespucci. Prima la pista e l'indispensabile bretella di rullaggio, poi il resto. Non si costruisce una casa dal tetto ma dalle fondamenta.Analogo discorso per la bretella Barberino-Incisa la cui realizzazione da troppo tempo la sinistra al governo, con la scusa da sempre invocata della mancanza di finanziamenti e con la ridicola affermazione che il Mugello ha "già dato", procrastina. La realizzazione di questa opera darebbe finalmente respiro alla città ed alla sua ingolfata viabilità e da Incisa a Firenze Nord finalmente avremmo la tanto sospirata tangenziale. La terza corsia, attualmente in costruzione, non risolverà i problemi di Firenze perché quando sarà ultimata, sarà già obsoleta e tutto rimarrà come prima.Sono comunque contento che su questi due argomenti decisivi per lo sviluppo di Firenze finalmente si registri una convergenza che consenta di riaprire un discorso che con questa sinistra massimalista e con un Sindaco attento più ai numeri elettorali che al benessere dei cittadini, sembrava irrimediabilmente chiuso».(fn)