A Palazzo Vecchio il Presidente Cruccolini incontra due donne afgane che studiano l'arte orafa a Firenze

L'obiettivo è quello di «emancipare donne delle categorie più vulnerabili fino a portarle al ruolo di tecnici del loro settore e di imprenditrici autonome». Nel centro di formazione femminile, in un quartiere periferico di Kabul (la capitale dell'Afghanistan), una cinquantina di donne ha ritrovato una speranza per il futuro. Grazie ad un progetto di formazione professionale e di alfabetizzazione avviato nel dicembre 2004 dal programma "Emergenza" della cooperazione italiana.Dopo il conferimento del Giglio d'Oro a due parlamentari afghane nel 2007, il Comune di Firenze e l'ambasciata italiana a Kabul hanno fatto rete, hanno dato vita ad un corso di formazione specialistico per due donne che già stanno lavorando presso il laboratorio di Kabul. Il corso viene effettuato presso la scuola di oreficeria Perseo, scuola per l'arte orafa nel centro di Firenze, diretta da Massimo Campaioli. Stamani una delegazione, insieme a Luca Formentini, funzionario dell'ambasciata italiana di Kabul, è stata ricevuta in Palazzo Vecchio da Eros Cruccolini, presidente del consiglio comunale, e dai componenti della commissione per la pace e la solidarietà internazionale Enrico Bosi e Susanna Agostini.Il progetto della cooperazione ha dato vita alla ristrutturazione di una piccola palazzina in uno dei distretti più poveri della capitale afghana: in ogni piano c'è un laboratorio dove le donne imparano un lavoro utile che servirà loro a sostenersi da sole.Con i progetti avviati a Kabul e nella città di Baghlan, le donne non solo imparano a leggere e a scrivere, ma anche ad assemblare lampade fotovoltaiche, a riparare telefoni cellulari, a tagliare e pulire gemme. Le due giovani afghane che hanno svolto lo stage nella nostra città hanno sottolineato l'importanza di questo progetto e del lavoro femminile come possibilità per emanciparsi. Direttamente dal laboratorio per la lavorazione delle pietre preziose di Kabul, come i lapislazzuli, di cui l'Afghanistan è ricco, arriveranno alcuni prodotti di oreficeria che saranno esposti alla prossima Fiera internazionale dell'artigianato di Firenze dal 25 aprile a 5 maggio, in uno stand direttamente gestito dalle due donne.Non solo. Il dipartimento di ortoflorofrutticultura della facoltà di agraria dell'università di Firenze partecipa ad un progetto, seguito dal professor Edgardo Giordani, che ha come finalità lo sviluppo della frutticoltura afgana «mediante l'impiego delle risorse genetiche agricole e il miglioramento del vivaismo» attraverso attività di formazione per operatori del settore frutticolo e tecnici del ministero per l'agricoltura afgano. I rappresentanti dell'università di Kabul hanno ringraziato per questa opportunità di far conoscere i loro prodotti al mercato italiano sottolineando l'importanza degli scambi commerciali anche per fronteggiare e superare i problemi causati dalla guerra. (fn)SEGUE FOTO AGENZIA TORRINI