Al via la campagna di vaccinazione contro il Papillomaviru: da maggio in arrivo le lettere di invito a tutte le undicenni e a giugno le prime visite

Arriverà a maggio e sarà indirizzata a tutte le ragazzine che hanno compiuto 11 anni. Si tratta della lettera con cui l'Azienda sanitaria e le quattro Società della Salute del territorio fiorentino invitano le giovanissime a vaccinarsi contro il Papillomavirus.La campagna di vaccinazione, che si inserisce in quella varata dalla Regione Toscana, è stata presentata oggi dai presidenti delle Società della Salute di Firenze, Nord-ovest, Sud-est e Mugello e dal direttore generale dell'Azienda sanitaria di Firenze Luigi Marroni. Erano presenti anche il direttore dell'Istituto Toscano Tumori, la responsabile dall'igiene e sanità pubblica dell'Asl Maria Grazia Santini, dal direttore del dipartimento cure primarie dell'Asl Daniele Romeo, da Paola Mantellini del Cspo, da Alessio Nastruzzi in rappresentanza dei medici di famiglia e Daniela Voliani in rappresentanza dei medici pediatri."Si tratta di un importante intervento di sanità pubblica contro un agente virale (il Papillomavirus o HPV) molto comune e responsabile della gran parte dei tumori della cervice uterina – ha spiegato Santini –. Il vaccino è offerto quest'anno alle ragazzine che hanno compiuto 11 anni (nate nel 1997) perché in questa fascia di età il suo beneficio è massimo. Infatti la risposta immunitaria è maggiore di quella osservata nelle fasce di età successive e induce una protezione efficace prima di un eventuale contagio con HPV che si acquisisce di norma dopo l'inizio dell'attività sessuale". A tutte le nate nel 1997, in totale 3.500 sul territorio dell'Asl, sarà quindi inviata una lettera indirizzata ai genitori con le informazioni e un appuntamento già fissato in uno dei distretti per il vaccino. "Inoltre – ha aggiunto Santini –, dato che il ministero della sanità aveva varato la campagna fin dall'anno scorso, saranno vaccinate gratuitamente anche le ragazzine nate nel 1996 che si presenteranno spontaneamente in uno dei distretti. L'obiettivo della campagna è quello di giungere a una forte riduzione di questo tumore nelle prossime generazioni".Il carcinoma della cervice uterina infatti continua a rappresentare un importante problema sanitario come ha sottolineato il direttore dell'Istituto Toscano Tumori. "Questo tumore a livello mondiale è il secondo per frequenza, con circa 500.000 nuovi casi stimati nel 2002, e il terzo per mortalità". Ma l'incidenza è molto diversificata a seconda della zona considerata. Nei paesi più poveri, infatti, è il primo sia per frequenza che per mortalità mentre nel mondo occidentale più sviluppato e in Italia è il nono per frequenza e il tredicesimo per mortalità. "Questi dati dimostrano l'efficacia dei programmi di screening in termini di prevenzione – ha aggiunto il direttore dell'Istituto Toscano Tumori –: dove vengono offerti alle donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni Pap-test su larga scala, si è assistito ad un'importante riduzione dell'incidenza di questo cancro". In Toscana, come emerge dal Registro tumori, ogni anno si verificano 150/160 nuovi casi all'anno (di cui 40/50 nel territorio dell'Asl di Firenze) con 60-70 casi deceduti per tumore della cervice in tutta la Regione. "Negli ultimi anni si è registrata una significativa riduzione sia dell'incidenza che della mortalità – ha ribadito il direttore dell'Istituto Toscano Tumori –, un risultato reso possibile dalla diffusione della prevenzione secondaria basata sui programmi di screening di Pap-Test che consente di individuare le lesioni precancerose e di intervenire prima che evolvano in carcinomuna". Ad oggi nell'Asl 10 lo screening ha una estensione del 100% delle donne della fascia di età compresa fra i 25 e i 64 anni, con un'adesione del 56-57%. Percentuale che però aumenta fino al 70-80% se si considera le donne che effettuano il Pap-test dal proprio ginecologo (dati tratti dallo studio Passi). "Questi dati testimoniano come la prevenzione secondaria funzioni – ha spiegato ancora il direttore dell'Istituto Toscano Tumori – adesso con il vaccino contro il Papillomavirus si compie un importante passo avanti in termini di prevenzione primaria, andando cioè ad intervenire sulle cause che originano la malattia".Il carcinoma all'utero è stata la prima neoplasia a essere riconosciuta dall'Organizzazione mondiale della sanità come totalmente riconducibile a un'infezione. Il carcinoma della cervice è infatti causato dall'infezione genitale da virus del papilloma umano (Hpv). Ad oggi sono stati identificati più di 120 genotipi di Hpv che infettano l'uomo e, tra questi, 40 sono associati a patologie del tratto anogenitale, sia benigne che maligne. I diversi tipi di Hpv vengono infatti distinti in basso e alto rischio di trasformazione neoplastica. I genotipi virali ad alto rischio più frequentemente implicati nel carcinoma cervicale sono il 16, cui vengono attribuiti circa il 60% di tutti i casi di questa patologia neoplastica, seguito dal 18, responsabile di circa il 10% dei casi. Pertanto, complessivamente, circa il 70% di tutti i carcinomi cervicali sono associati alla presenza di Hpv 16 o 18.L'infezione da Hpv è molto frequente nella popolazione: si stima infatti che oltre il 75% delle donne sessualmente attive si infetti nel corso della vita con un virus Hpv, con un picco di prevalenza nelle giovani donne fino a 25 anni di età. La maggior parte (70-90%) delle infezioni da papillomavirus è transitoria, perché il virus viene eliminato dal sistema immunitario prima di sviluppare un effetto patogeno. La persistenza dell'infezione virale è invece la condizione necessaria per l'evoluzione verso il carcinoma. Generalmente il tempo che intercorre tra l'infezione e l'insorgenza delle lesioni precancerose è di circa cinque anni, mentre la latenza per l'insorgenza del carcinoma cervicale può essere di decenni.In questo panorama, si inserisce il programma di sviluppo di vaccini per la prevenzione primaria dell'infezione da Hpv. I vaccini sono stati valutati a partire dai 9 anni di età. "La vaccinazione prima dell'inizio dei rapporti sessuali è particolarmente vantaggiosa perché induce un'efficace protezione prima di un eventuale contagio con Hpv – ha spiegato Santini –. Dai dati finora pubblicati emerge infatti che il vaccino induce una risposta immune in oltre il 90% delle vaccinate. Nei 4-5 anni successivi alla vaccinazione, il vaccino ha prevenuto praticamente il 100% dei casi di displasia cervicale causati dai Hpv 16 e 18. Comunque – ha sottolineato Santini – è bene ricordare che la vaccinazione non previene la totalità delle infezioni da Hpv ad alto rischio e che quindi, anche in caso di campagne di vaccinazione, è necessario effettuare anche il Pap-test".Per quanto riguarda la campagna di vaccinazione, da maggio l'unità funzionale di Igiene Pubblica dell'Asl di Firenze, in collaborazione con le quattro Società della Salute, invierà alle famiglie di tutte le bambine che hanno compiuto 11 anni una lettera di invito per farle vaccinare gratuitamente contro il Papillomavirus. La campagna vaccinale prenderà il via dal mese di giugno. Nella lettera sarà proposta la prenotazione della vaccinazione per le bambine con l'indicazione delle sede distrettuale dove presentarsi, la data e l'ora. Al contempo sarà segnalata alle mamme l'importanza di continuare ad effettuare il tradizionale screening basato sul Pap Test per il potenziamento della prevenzione.Contemporaneamente partirà una campagna di comunicazione per informare la popolazione sull'utilità della vaccinazione HPV. Oltre ai manifesti affissi nelle scuole, nelle sedi Asl e in altre sedi istituzionali, negli studi dei medici di famiglia e dei pediatri (che collaboreranno attivamente all'informazione e alla sensibilizzazione di genitori e ragazzine) saranno predisposti e diffusi opuscoli coordinati con la campagna promossa dalla Regione Toscana. (mf)