Comunicazione del presidente del consiglio su manifestazione di Bari contro la mafia
Comunicazione questo pomeriggio del presidente del consiglio comunale sulla partecipazione del gonfalone del comune di Firenze alla manifestazione di sabato scorso a Bari in ricordo delle vittime della mafia. Durante la manifestazione, promossa dall'associazione Avviso pubblico e da Libera, sono stati ricordati tutti i nomi delle vittime delle mafie compresi quelli di coloro che furono uccisi a Firenze nella strage dei Georgofili del 1993: Caterina Nencioni, Nadia Nencioni, Angela Fiume, Fabrizio Nencioni, Dario Capolicchio. Il presidente del consiglio comunale, oltre a ricordare che durante la riunione nazionale di Avviso Pubblico che si è svolta n provincia di Bari venerdì 14 marzo, è stato deciso di cambiare il nome dei patti di solidarietà in "legami di legalità", come farà Firenze a proposito del patto stipulato con il comune di Locri, ha letto in aula l'intervento di un familiare di una delle vittime della mafia. (fn)Questo il testo dell'intervento di Viviana Matrangola, figlia di Renata Forte, assessore al comune di Nardò e vittima di mafia:«Intervento di Viviana Matrangola alla XIII Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime della mafia Bari. La madre Renata Forte vittima di mafia- assessore al comune di Nardò, Lecce , si era opposta a speculazioni edilizie su quello che oggi , grazie al suo sacrificio è il parco naturale di Porto Selavaggio. Oggi la figlia ha la stessa età della madre nel momento dell'assassino ,33 anni, ed è responsabile di "libera memoria" e referente per tutti i familiari delle vittime della mafia.Fare memoria è per noi familiari un dovere, un impegno. Non vogliamo celebrazioni ma sentiamo forte la responsabilità di alimentare la memoria collettiva affinché serva ad esempio nell'impegno civile. Siamo infatti convinti che la cultura mafiosa si nutra della scarsa credibilità delle istituzioni, della politica, che non ha saputo garantire verità sui tanti e troppi delitti di mafia. Giustizia, sempre e senza sconti per nessuno, che non ha saputo tutelare la vita dei nostri cari; ma non vogliamo declinare tutte le responsabilità perché non basta denunciare, occorre costruire una società organizzata in cui ognuno può e deve fare la sua parte. Per noi familiari che abbiamo scelto da che parte stare fare antimafia significa garantire diritti e opportunità, significa sostituire al sentire mafioso la fiducia nello stato. Noi abbiamo scelto di onorare la Memoria dei nostri cari con l'impegno ma non vogliamo essere solo un segno, una testimonianza, noi vogliamo mantenerli vivi nei nostri pensieri e con le nostre azioni , guardando il mondo con i loro occhi , sentendo quella stessa fame e sete di giustizia che ci da ogni giorno il coraggio di esserci , di non rassegnarci , di guardare avanti ad un futuro fondato sulla pienezza dei diritti e la consapevolezza dei doveri di vivere la vita con dignità e corresponsabilità di continuare a sognare, ad amare, ad indignarci a lottare».