Interrogazione dei Verdi su «sportelli Banca Toscana a rischio di chiusura a Firenze»

Questo il testo dell'interrogazione:Tipologia: interrogazioneSoggetto proponente: Consigliere Giovanni VarrasiOggetto: sportelli Banca Toscana a rischio di chiusura a FirenzePREMESSOche tra gli effetti della globalizzazione del mercato dei prodotti, dell'economia e della finanza intravediamo scenari inquietanti, come ci dimostrano le difficoltà dei Paesi poveri nel vendere al giusto prezzo le loro materie prime e i gravi problemi dell'economia mondiale dopo la grave crisi dei mutui americani e la loro finanziarizzazione "spazzatura";CONSIDERATO DUNQUEche non ci annoveriamo nella categoria politica di quelli che inneggiano alla positività di tale moderno fenomeno, né nella compagine di coloro che ne accettano tutte le implicazioni seguendo le stesse logiche prevaricatrici per occupare spazi "regionali" in un'ottica di vassallaggio rispetto a oligarchie sopranazionali;VALUTATO IL PERICOLOche un monopolio finanziario mondiale svuoti di senso e di potere la democrazia politica, i diritti sindacali dei lavoratori, il rapporto trasparente del finanziamento a imprese e cittadini, la diretta relazione dunque tra finanza, imprese e territori, consapevoli che gli scenari mondiali si riverberano inevitabilmente e direttamente su quelli europei, nazionali e toscani e preoccupati del fatto che, come è successo in tutti i periodi storici, le esigenze dell'economia, della finanza e del potere costruiscano culture e politiche che ne giustificano atti e iniziative evidentemente contro "il bene comune";VENUTI A CONOSCENZAche la integrazione tra Monte dei Paschi di Siena e Banca Antonveneta comporterà la dismissione di almeno 100 sportelli bancari di Banca Toscana, verosimilmente in gran parte nel territorio fiorentino;RICORDANDOil positivo rapporto di MPS con il territorio senese e toscano, con una specifica cultura aziendale attenta al vissuto, all'appartenenza e alla responsabilità sociale e - nel contempo - la storia della Banca Toscana nata a Firenze un secolo fa come Piccolo credito toscano, e in attesa della pubblicizzazione del piano industriale di MPS che preciserà i dettagli occupazionali e organizzativi dell'operazione in corso, nonché l'analoga battaglia politica riguardante la Cassa di Risparmio di Firenze in collaborazione con i sindacati più rappresentativi e lungimiranti dei lavoratori della Banca;DICHIARANDOla disponibilità politica a impegnarsi in tutte le sedi per mantenere il solido rapporto tra MPS, Banca Toscana e territorio fiorentino, per rinsaldare e qualificare l'apporto di impiegati e dirigenti allo sviluppo della banca, per potenziare il rapporto con le realtà imprenditoriali locali, soprattutto quelle medio-piccole, preoccupati soprattutto che le esigenze aziendali di razionalizzazione confliggano con il diritto dei lavoratori a un lavoro sicuro, dignitoso, sindacalizzato, possibilmente con rapporti territoriali e fonte di crescita personale e non di ansie e alienazioni;CHIEDE AL SINDACOdi riferire in Consiglio il punto di vista, sia strategico che contingente, della A.C. su quanto sta accadendo agli sportelli bancari cittadini dopo la fusione tra MPS e Banca Antonveneta, nella convinzione che le Istituzioni democratiche debbano continuare ad essere baluardo dei valori umani e professionali del territorio e non spettatori di grandi operazioni svolte altrove.Il capogruppo dei VerdiGiovanni Varrasi(fn)