Mozione di Rifondazione, Unaltracittà, SD, Comunisti e Verdi su «situazione distretto socio sanitario Quartiere 3»
Questo il testo della mozione:Mozione: situazione Distretto Socio Sanitario Quartiere 3Proponenti: Anna Nocentini, Ornella De Zordo, Anna Soldani, Lorenzo Marzullo, Gianni VarrasiPremesso che in data 27 maggio 2007 a seguito di un incendio è stata chiusa la sede del Distretto socio sanitario del Quartiere 3, ciò nonostante l'Asl continua a pagare l'affitto alla proprietà;che in conseguenza di ciò i cittadini sono stati dirottati in sedi diverse per i diversi servizi (Iot, Viale D'Annunzio, Montedomini, Misericordia) con evidente disagio;che nello specifico il servizio di consultorio materno infantile è appoggiato al consultorio di via S. Monaca, estraneo quindi al contesto territoriale in cui fino allo scorso anno operava, condizione preliminare di qualità del servizio consultoriale materno infantile;che a distanza di quasi un anno non esiste una soluzione e che le ipotesi prospettate dalla Asl si attestano sullo smembramento della funzione, su una distribuzione dei servizi in località diverse e anche molto distanti tra loro, non risultando per altro chiaro se nella zona verrebbero riattivati tutti i servizi prima attivi, a partire dal consultorio materno infantile;tenuto conto che l'ipotesi di costruzione di una nuova sede per il distretto del Q 3, di cui si parla da molti anni, non sarà di fatto realizzata prima di 4 o 5 annivista la delibera n.24 del 1.1.08 della Asl 10 nella quale si stipula una convenzione con la Misericordia che già ospita il Servizio di Guardia Medica del Quartiere per la messa a disposizione dei locali e della gestione del Servizio prelievi con proprio personale, per un importo annuo di 110.000 euro massimo e l'impegno di addivenire ad un altro atto per l'importo massimo di 60.000 euro per prestazioni di specialistica ambulatoriale, configurando così una vera e propria esternalizzazione del servizio di competenza diretta della Asl;valutato che il servizio prelievi viene organizzato su prenotazione, introducendo così una modalità nuova e che allunga sicuramente i tempi per gli utentivalutato inoltre che la modalità di gestione dei servizi debba discendere da una esplicita scelta e non da una condizione forzata come quella che si è determinata per l'incendio della sedeconsiderato che i servizi precedentemente erogati dal Distretto socio sanitario comprendevano:- Punto prelievi, ambulatorio infermieristico, prenotazioni prelievi domiciliari.- Centro unificato prenotazioni.- Ufficio Invalidi Civili per concessioni protesi ed ausili.- Consultorio ginecologia.- Consultorio pediatria.- Medico autorizzazioni sanitarie, esenzione ticket.- Neuropsichiatria infantile, psicologia adolescenti.- Rimborso ticket, dialisi, rimborso farmaci l.r.493.-Anagrafe Sanitaria, stampa esenzioni ticket, tessera Europea Assistenza Malattie.-Ambulatori specialistici + accoglienza: oculistica, otorino, urologia, cardiologia, dermatologia.- Infermieri domiciliari.- Responsabile sanitario.Molti dei quali quindi non sono ricompresi nella succitata Convenzione e per i quali è comunque necessario individuare una soluzione temporanea;preso atto che il Consiglio Comunale non è mai stato informato della situazione e dei disagi che questo comportava per i cittadini, e valutato grave il danno arrecato al Quartiere e ai cittadini da parte della Dirigenza ASLil Consiglio Comunale impegna l'assessore competente e presidente della Società della Salutea relazionare in Consiglio in merito ai motivi che hanno fatto perdere quasi un anno nella ricerca di soluzioni alternative, ancorché temporanee, e a chiarire al Consiglio le sedi dell'attuale funzionamento dei serviziad attivarsi con urgenza per individuare sedi vicine per i diversi servizi nella fase temporanea anche facendo tesoro dei suggerimenti che vengono dai cittadini residenti, recentemente costituiti in Comitato e più specificamente individuare una sede per i servizi di specialistica ambulatoriale, evitando di ricorrere alla convenzione ASL/Misericordiaad attivarsi anche nella individuazione di una adeguata sede dove garantire, al termine della Convenzione indicata e senza ipotesi di rinnovo, la riassunzione piena della gestione dei servizi prelievo e specialistica ambulatoriale in capo alla Asl.(fn)