Bosi (FI): «Sui cinema polemiche inutili senza progetti concreti»

Questo il testo del consigliere Enrico Bosi (Forza Italia verso il Popolo della Libertà):«La guerra sulle sale cinematografiche a Firenze ha il sapore amaro di una battaglia combattuta quando si sa già che la guerra è perduta o quasi.Nella vicenda dell'erigenda multisala di Novoli una parte delle polemiche si è incentrata sull'opportunità o meno di costruirla in contrapposizione alle sale cinematografiche già esistenti che si vedrebbero danneggiate dal pericoloso concorrente e sulla sua ubicazione in un quartiere pesantemente colpito dalla concentrazione di traffico e dalla saturazione urbanistica.A me pare francamente un po' riduttivo affrontare il problema in questi termini quando si dimentica che la crisi del cinema è a livello nazionale e non riguarda il numero e l'ubicazione delle sale, ma piuttosto l'assenza di un'attenta politica del cinema e la propensione ad affrontarne le vere cause, prima fra tutte la diffusione del cinema in casa e la scarsa fruibilità ed accessibilità dei centri storici ove normalmente si concentrano le sale. Una causa di non poco conto è stata poi rappresentata dall'introduzione, giusta per carità, ma esiziale per molti cinema fuori del grande circuito, della normativa sulla sicurezza che imponeva lavori troppo onerosi per le piccole proprietà. Se infine ci aggiungiamo la crisi produttiva del cinema italiano, le storture della distribuzione e la politica dei finanziamenti a fondo perduto di opere cinematografiche di scarso valore artistico a discapito dei prodotti di qualità il gioco è fatto.Nel caso di Firenze la chiusura di molte sale cinematografiche ha coinciso proprio con gli effetti determinati dalle cause sopra menzionate e la scomparsa di sale storiche come il Gambrinus, l'Edison, il Capitol, il Supercinema, il Nazionale, l'Excelsior, l'Apollo, il Galileo, l'Universale, lo Stadio, l'Ariston e l'Eolo, questi ultimi due trasformati senza successo in sale per il gioco del Bingo, ha finito per impoverire la città di un patrimonio che non si è riusciti a conservare ed a valorizzare adeguatamente.Un contributo alla rinascita del cinema in città potrebbe essere dato dalla realizzazione, in una delle strutture abbandonate e chiuse, della proposta avanzata dall'Amministrazione comunale di una sorta di "casa del cinema" cui attribuire la funzione promozionale di rassegne ed eventi legati alla produzione cinematografica nazionale ed estera che rivitalizzerebbero senza dubbio l'asfittico panorama del cinema cittadino. Allo stesso tempo occorrerebbe consentire che i locali chiusi da anni vengano ristrutturati, togliendo i vincoli edilizi ed urbanistici che impediscono di fatto l'inizio dei lavori, pur nell'intento di salvaguardare gli immobili di pregio storico in cui sono inseriti.Meno polemiche dunque ed un maggiore impegno nell'affrontare questa delicata questione prima che sia troppo tardi».(fn)