Relazione sui detenuti di Sollicciano, l'assessore De Siervo ha ricordato le iniziative che vengono svolte nelle strutture carcerarie fiorentine
Contribuire e monitorare continuamente la realtà carceraria fiorentina con il sostegno di varie iniziative e progetti. E' quanto ha sottolineato l'assessore all'accoglienza e integrazione Lucia De Siervo, durante l'intervento in consiglio comunale, dopo la relazione del garante dei diritti delle persone private della libertà personale Franco Corleone. "Ci tengo a sottolineare prima di tutto ha esordito l'assessore De Siervo che il futuro Parlamento dovrà realizzare una riforma legislativa per far sì che il carcere sia luogo di detenzione ma non una "discarica" sociale". Per questo ci teniamo a monitorare continuamente e contribuire al sostegno della realtà carceraria fiorentina e colgo l'occasione per confermare in Consiglio il nostro impegno".L'assessore ha quindi illustrato le varie attività, tra cui quelle trattamentali, come il corso di costruzione di bambole, le attività sportive, l'acquisto di libri per studenti delle scuole superiori, l'animazione al femminile, i corsi di video e i corsi di scrittura. Inoltre l'assessore ci ha tenuto a ricordare che sono in fase di creazione progetti rivolti prettamente all'approssimarsi della fuoriuscita, quindi colloqui e anche un sostegno, con uno sguardo al proprio vissuto di ogni detenuto. E poi, proprio all'interno di Sollicciano, la volontà di realizzare corsi di panificazione e di pasticceria per creare anche dei corsi professionali. "I progetti nascono anche in base all'ascolto e al confronto con i dirigenti degli istituti penitenziari ma anche con gli stessi detenuti ha ricordato l'assessore De Siervo infatti il mese scorso mi sono incontrata proprio con alcune detenute e ho ascoltato i loro problemi e le loro idee, per cercarle poi di metterle in pratica attraverso progetti e iniziative". Un insieme di percorsi, fuori e dentro il carcere, che nascono con lo scopo di migliorare la qualità della vita e della detenzione, affinché il periodo di pena risulti utile al successivo rientro in società e non abbia effetti di peggioramento sulla persona."E' infine allo studio ha concluso l'assessore De Siervo anche delle attività a favore degli operatori di polizia penitenziaria per supportare tali lavoratori che svolgono la loro attività su una delle frontiere della nostra società". (pc)