Eventuali elezioni anticipate, il sindaco Domenici: "Non ho alcuna intenzione di candidarmi, porterò avanti il mio mandato di sindaco"

"Colgo l'occasione di stamani per dire una parola chiara in vista di eventuali prossime elezioni anticipate. Io non ho nessuna intenzione di candidarmi. Voglio continuare il mandato di sindaco fino alla scadenza del mio mandato e portare avanti il programma di questa amministrazione. Ciò di cui noi abbiamo bisogno adesso, è di continuare a lavorare per perseguire gli obiettivi strategici della nostra città. In questo Comune deve esserci stabilità amministrativa".Il sindaco Leonardo Domenici ha colto l'occasione del convegno "Alla ricerca della Firenze futura", organizzato stamani nel Salone dei Dugento dalle categorie economiche fiorentine, per sgombrare il campo di ipotesi e illazioni che erano circolate negli ultimi giorni, ed ha invitato tutti "a chiudere questo argomento e dedicare spazio e attenzione ad alte questioni, in vista anche delle prossime scadenze che aspettano la nostra città".Domenici si è espresso anche come presidente dell'Anci, l'Associazione dei Comuni italiani, riguardo all'incarico del presidente del Senato Franco Marini di formare un nuovo governo. "Mi auguro che il suo tentativo, anche se molto difficile, possa avere successo – ha sottolineato Domenici - L'interesse dei Comuni italiani , aldilà dell'appartenenza politica dei sindaci e degli amministratori, è che si diano risposte a questioni istituzionali ancora aperte, e si portino avanti processi di riforma già avviati in Parlamento: il Codice delle autonomie, il federalismo fiscale, la riforma dei servizi pubblici locali. E che si diano risposte a problemi ancora non risolti, come gli effetti negativi della scorsa legge finanziara, quella del 2007, che comportano tagli ai trasferimenti ai Comuni italiani"."Trovo particolarmente importante che le categorie economiche metropolitane abbiano organizzato un appuntamento come quello di stamani – aveva esordito il sindaco - D'altra parte in questo momento le categorie economiche, anche livello nazionale, si sono espresse come mai era accaduto prima rispetto al rischio, molto concreto, di una chiusura anticipata dell'attuale legislatura. E giustamente: poiché i rappresentanti del mondo delle imprese e del lavoro non sono mossi da uno spirito di parte, ma da una preoccupazione concreta per le sorti del paese. Quindi dire che in questo momento abbiamo bisogno di altro, piuttosto che di elezioni anticipate, non vuol dire prendere partito, ma piuttosto esprimente un concetto molto semplice: anche se si dovrà andare ad elezioni anticipate, sarebbe necessario per la vita del paese, dei cittadini e delle istituzioni, operare alcune scelte concrete per dar risposta a problemi aperti sul piano economico, sociale ma in particolare e istituzionale ed elettorale. Sarebbe giusto quindi non solo cambiare l'attuale legge elettorale, che fra l'altro è gravata da un referendum dichiarato ammissibile dalla Corte Costituzionale, ma anche nche intervenire sui problemi profondi che riguardano il funzionamento delle nostre istituzioni tutte. Noi sentiamo che questo sistema politico-istituzionale non funziona, non sta funzionando. Non è sufficientemente rappresentativo, non è sufficientemente trasparente, non è efficiente. Ecco perché, anche se è molto difficile che si riesca ad andare in questa direzione, mi auguro che il tentativo di Franco Marini abbia successo".(ag)