Razzanelli (UDC): «Sabotata dal consiglio toscano la petizione per il referendum abrogativo della legge elettorale regionale»
«Il Consiglio regionale della Toscana ha sabotato la raccolta firme per il referendum abrogativo della legge elettorale regionale che ha cancellato il voto di preferenza». A denunciarlo sono il capogruppo dell'Udc al Comune di Firenze Mario Razzanelli e gli altri promotori del referendum, Paolo Cintolesi, Giampaolo Pagliai, Stefano Capretti, Nicola Cariglia, Stefano Ghilardi, Gino Macelloni e Federico Gorbi, che stamani hanno organizzato una conferenza stampa alle Giubbe Rosse' alla quale ha partecipato anche Massimo pIeri, consigliere di Forza Italia verso il Popolo della Libertà.«Non solo hanno spiegato - dalla Regione non ci hanno fatto avere i fogli necessari per completare la petizione ma hanno cambiato il regolamento che sta alla base, guarda caso, proprio della raccolta firme, abrogando quello precedente senza l'inserimento di una norma transitoria che salvaguardasse i procedimenti in corso. A fronte delle 40mila firme necessarie, ne avevamo raccolte oltre 30mila. Insomma, la mancanza dei fogli ci ha impedito di completare la raccolta delle firme nell'ultimo mese che, si sa, è quello più importante. Ma in Toscana, purtroppo, le regole democratiche vengono puntualmente calpestate».«Il 23 luglio scorso ha ricordato Razzanelli - mi furono consegnati 10mila moduli per iniziare la raccolta delle firme che, in precedenza, per svariate ragioni, non era mai potuta partire. Ebbene, nonostante alcune difficoltà, derivate principalmente dal fatto che molti Comuni avevano perso i fogli, siamo arrivati a fine novembre senza più un foglio a disposizione per raccogliere le firme. Visto anche che la raccolta, prima della scadenza del 24 gennaio, andava rafforzata con la presenza di banchini, il 3 dicembre ho depositato in Regione una richiesta per ricevere in tempi brevi ulteriori 5mila fogli. Non ricevendo nessuna notizia, il 17 dicembre ho scritto una mail al responsabile del procedimento, il dottor Dino Castrovilli, chiedendogli notizie. Da lui so che aveva tutto in mano il presidente del Consiglio regionale Riccardo Nencini, e che presto mi sarebbe arrivata una risposta».«Ci tengo a sottolineare che i fogli aggiuntivi dovevano essermi consegnati entro il 2 gennaio ha sottolineato il capogruppo dell'UDC - così, non ricevendo alcuna risposta, il 4 gennaio ho parlato con un funzionario della Regione, che mi ha riferito che c'era stato un rifiuto di fronte alla richiesta di fogli in più. E mi ha anche detto che mi era stata spedita una lettera. Il 9 gennaio sono riuscito a farmi mandare per fax una copia di questa comunicazione. Si trattava di una raccomandata del 27 dicembre con la quale Nencini mi informava che la raccolta di firme era annullata perché nel frattempo era stato varato il nuovo regolamento, che infatti è entrato in vigore il 14 dicembre. Insomma, sono state cambiate in corso d'opera le regole della raccolta firme. Una cosa che non si può fare, essendoci un procedimento in corso. Oltretutto, la mia richiesta era stata inoltrata il 3 dicembre, quindi prima che entrasse in vigore la nuova legge».«Il Consiglio regionale e il suo presidente - secondo i promotori della raccolta firme - hanno provocato un "vulnus" grave alle regole democratiche, che dovrebbero essere quelle che ispirano la vita politica della nostra regione».«Una volta pervenuta la mia richiesta sarei dovuto essere immediatamente informato di quello che stava succedendo ha rilevato - da parte nostra, faremo ricorso per richiedere l'annullamento del nuovo regolamento e far sì che la raccolta firme possa continuare».«La preferenza ha commentato Massimo Pieri - è democrazia ed è dare libertà di scelta al cittadino. Proprio questo è uno dei valori fondanti di Forza Italia». (fn)