Firenze rende omaggio a Luciano Minguzzi. Dal 31 gennaio nella sala d'Arme di Palazzo Vecchio una mostra di sculture e disegni

Firenze rende omaggio allo sculture Luciano Minguzzi (1911 – 2004) con una mostra di opere e disegni che dal 31 gennaio fino al 24 febbraio sarà ospitata presso la sala d'Arme di Palazzo Vecchio. Trentasei opere (20 sculture e 16 disegni) che celebrano uno dei più importanti maestri della scultura italiana del Novecento e al quale si deve la realizzazione della ‘Porta del Bene e del Male' in San Pietro in Vaticano e della Quinta Porta del Duomo di Milano e di quella di San Fermo a Verona.. La mostra è organizzata dalla Fondazione Museo Minguzzi di Milano con l'assessorato alla cultura del Comune di Firenze in collaborazione con l'assessorato alle relazioni internazionali, la Soprintendenza speciale per il Polo museale e il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali, della Regione, della Provincia e della Mediateca regionale. "Si tratta di un importante appuntamento culturale per la città", ha detto stamani l'assessore alla cultura Giovanni Gozzini presentando la mostra insieme all'assessore Eugenio Giani e alla soprintendente al Polo museale Cristina Acidini. "Minguzzi– ha aggiunto Gozzini- che era così attratto dal Rinascimento e da artisti come Donatello, Ghiberti, Masaccio trova nella sala d'Arme la sua giusta collocazione come riferimento della scultura italiana".L'esposizione si apre con "Acrobata" (1950) e "Donna con Gufo" (1951), opere che palesano l'amore dello scultore bolognese per la primordiale immagine femminile etrusca; prosegue con l'omaggio di Minguzzi agli arcani animali anticamente ritenuti sacri come "Civetta in Gabbia" (1952), "Due colombe" (1987-89), "Due pesci" (1987-89),"Gallo" (1999), "Oronte" (bronzo del 1970), animale, quest'ultimo, inquietante e metamorfico, quasi una rilettura della famosa Chimera di Arezzo. Si ammirano poi gli studi in legno della seconda opera monumentale realizzata dallo scultore bolognese, la Porta del Bene e del Male in San Pietro in Vaticano, del 1977 con le formelle di "Sant'Andrea", "Giovanni battezza l'eremita", "Tobia e l'angelo", "Caino Abele","Deportazione degli schiavi" Il buon ladrone", "Lazzaro risorto" raffiguranti temi drammatici tra i più grandi di tutti i tempi dai quali scaturisce la forza solenne di un grande messaggio morale. La mostra si chiude con "Bozzetto per Uomini del Lager" (1957) e altri disegni che rievocano gli orrori dell'ultima guerra mondiale, l'umiliazione subita dal nostro Paese poi riscattata dalla Resistenza nella lotta di Liberazione: "Impiccati di Casalecchio"(1981), "Il grande urlo" (1985),"La fucilazione di Giovanni Minguzzi" (1991).La mostra , curata da Veronica Ferretti, sarà inaugurata giovedì 31 gennaio alle 18. Il catalogo è curato dalle Edizioni d'Arte Giorgio Guelfi di Verona con la prefazione del Soprintendente Cristina Acidini e un saggio critico di Antonio Paolucci. L'esposizione è ad ingresso libero. Orario: tutti i giorni 10-13; 15 -19 (chiusa il lunedì). Info www.lucianominguzzi.it. (lb)