Giorno della Memoria, oltre 700 alunni hanno ascoltato la commovente testimonianza di Carla Cohn, sopravvissuta ai campi di sterminio e al "ghetto dei bambini" di Terezin
Mantenere vivo il ricordo della tragedia della Shoah, e delle persecuzioni razziali, affinché il tempo non cancelli la memoria. Proprio per questo, dal 2000 una legge dello Stato ha istituito il Giorno della Memoria, e stamani, nel Salone de' Cinquecento, oltre 700 alunni delle classi primarie e secondarie di primo grado, hanno ricordato il 27 gennaio del 1945, quando il mondo conobbe l'orrore dei campi di sterminio con l'abbattimento dei cancelli di Auschwtitz.Gli alunni hanno avuto l'opportunità di ascoltare l'importante testimonianza di Carla Cohn, sopravvissuta al "ghetto dell'infanzia" di Terezin e quindi al campo di sterminio di Auschwitz e Mauthausen. La ultra 80enne signora Cohn, deportata nei campi di sterminio nel 1942 con la sua famiglia, ha ripercorso la sua infanzia, le persecuzioni razziali e la guerra. Ma anche e soprattutto, le sue giornate trascorse nei campi di sterminio, vissute tra la disperazione e la rassegnazione ad una morte sicura. Per fortuna, il destino ha voluto che un soldato delle SS l'avesse scambiata per un'altra bambina e fatta allontanare dalle camere a gas, e quindi per questo scampata alla morte, ed oggi, Carla Cohn può portare la sua preziosa testimonianza alle nuove generazioni, per non dimenticare.Stamani, hanno salutato gli alunni delle scuole il sindaco Leonardo Domenici e l'assessore alla pubblica istruzione Daniela Lastri, e sono intervenuti Joseph Levi rabbino capo della comunità ebraica di Firenze, Daniela Misul presidente della comunità ebraica di Firenze e Demir Mustafà coordinatore dell'associazione Amalipé Romano Arci Toscana."Con il Giorno della Memoria abbiamo l'opportunità di imparare che cosa è bene e cosa è male ha detto il sindaco Domenici - ma per imparare noi abbiamo bisogno di ricordare, abbiamo bisogno della memoria perchè se nessuno ci trasmette la memoria della guerra e della Shoah rischiamo di dimenticare e di non imparare ciò che è giusto e ciò che è sbagliato". "Il momento più importante sarà quando la Signora Carla Cohn verrà a raccontarci la sua esperienza ha sottolineato Domenici quella tragica storia, che non sarà come apprenderla dai libri di testo, da una fotografia o da un film. Avremo l'opportunità di ascoltare direttamente dalla voce di una persona, una testimonianza di quello che è successo, e allora capisci che quella tragedia, è stata vera. Questa è la giornata della memoria di tutti, per non dimenticare e per imparare a sperare e a batterci per un futuro in cui tutto questo non accada mai più e in cui gli uomini e le donne di questo mondo possano imparare a vivere in pace"."Il Giorno della Memoria ha detto l'assessore alla pubblica istruzione Daniela Lastri conserva il ricordo di un tragico e oscuro periodo della storia del nostro Paese e dell'Europa: la Shoah cioè lo sterminio e la persecuzione del popolo ebraico, ma anche di deportati civili e militari, dissidenti politici, omosessuali, nomadi e disabili. In questa giornata ricordiamo anche le leggi razziali promulgate dal governo fascista 70 anni, che hanno determinato le deportazioni degli ebrei.L'impegno di rivolgerci soprattutto ai giovani è perchè riteniamo indispensabile la formazione di una coscienza contro la guerra per la tolleranza, per il rispetto dell'altro e delle diversità".Il Giorno della Memoria è stato dedicato all'esperienza, che non tutti conoscono, il campo di Terezin, una piccola cittadina nell'attuale repubblica Ceca, nota perchè tra il 42 e il 44 divenne il ghetto dell'infanzia: lì furono rinchiusi 15mila bambini, strappati ai loro genitori, sottoposti ad un brutale regime di vita, trasportati ad Auschwitz, una parte avvelenati altri bruciati nei forni crematori. Quando fu liberato il campo di sterminio dei 15mila solo un centinaio furono i sopravvissuti. E per questo Terezin è una ferita incancellabile nella storia dell'umanità che verrà ricordata anche attraverso i 4000 disegni e le 66 poesie che oggi sono raccolte nel Museo e3braico di Praga.E'stata inoltre rappresentata una parte dell'opera di Brundibar dal Coro dei bambini dell' Accademia Musicale, l'opera fu scritta da Hans Kràsa, un musicista Ceco, deportato nei campi di sterminio e ucciso ad Auschwitz nel 1944. L'opera è una favola per bambini ma con un'intensa tipologia: il perfido Brundibar incarna la figura del Male e i fanciulli rappresentano le inermi vittime dello sterminio, che unendosi solidali fra di loro preludono un futuro riscatto. Nel ghetto di Terezin fu eseguita la prima volta nel 1943 e poi il 23 giugno del 1944.Attraverso questa rappresentazione del Brundibar nella realtà allucinante di Terezin si cercò di tenere vivo nei bambini il senso del diritto alla vita e la speranza.L'assessorato alla pubblica istruzione, sempre in occasione del Giorno della Memoria ha organizzato per le scuole di ogni ordine e grado, nei giorni 29, 30, 31 gennaio alle ore 10 al Teatro Rifredi lo spettacolo teatrale "L'armadio di famiglia", ovvero la nostra ultima guerra, della Compagnia "Teatri d'Imbarco". Testo e regia di Nicola Zavagli. (pc)SEGUE FOTO TORRINI FOTOGIORNALISMO