Convegno al Convitto della Calza, De Zordo: «Dov'è il confronto? Chi sostiene senza ambiguità la laicità dello Stato?»
Questo il testo dell'intervento di Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo:«Stupisce che Giuliano Ferrara, una delle voci più assertive e meno dialoganti nel dibattito sulla laicità dello Stato, sia stato invitato da alcuni esponenti del PD fiorentino in un ciclo intitolato "Firenze discute" insieme a altri che non si sono contraddistinti per posizioni molto diverse nel dibattutissimo invito al Papa alla Sapienza. E dire che le continue e sempre più pesanti ingerenze delle gerarchie ecclesiastiche nella vita politica del paese rendono oggi ancora più attuali le critiche dei docenti e degli studenti della Sapienza. Quanto è successo alla Sapienza, e il conseguente corredo di reazioni mediatiche, è grottesco. Con rarissime eccezioni, si è ripetuto che una minoranza intollerante di professori e di studenti della Sapienza avrebbe «impedito al Papa di prendere la parola». Ciò che è accaduto è molto diverso. Alcuni membri del corpo accademico e un gruppo di studenti hanno, separatamente, considerato improprio che il Rettore invitasse il Pontefice ad inaugurare l'anno accademico. Perché appariva ed appare incongruo e lesivo dell'autonomia dell'Università - un'istituzione aconfessionale per eccellenza in cui diverse posizioni filosofiche, etiche e religiose si incontrano e scontrano quotidianamente - l'intervento di un'altissima autorità religiosa che afferma se stessa come depositaria della Verità, rivelata e assoluta, e che continuamente indica nel relativismo il male che corrode il mondo moderno. Solidarietà dunque ai docenti che hanno valutato inopportuno l'intervento del Papa alla Sapienza. E comunque: alla fine, è stato Benedetto XVI a rinunciare alla sua visita. Se una lettera di professori, e alcuni striscioni di studenti, sono stati equiparati a una manifestazione di intolleranza tesa ad impedire l'arrivo del Papa, allora vuol dire che l'integralismo e il temporalismo della Chiesa sono diventati soffocanti. Non a caso il Cardinale Bagnasco ha parlato, all'apertura del Consiglio episcopale permanente, da esponente di forza politica, dall'attacco alla 194 al no alle unioni di fatto, fino ad arrivare a definire l'Italia come un paese in declino, la cui crescita anche economica è bloccata. Non sarà anche per questo che secondo il sondaggio Eurispes in Italia la fiducia nella Chiesa è crollata di oltre dieci punti percentuli? Su questa materia, un evento che possa definirsi "confronto" non dovrebbe prevedere anche qualcuna delle (poche) voci che esplicitamente si sono levate senza ambiguità in difesa della laicità dello Stato e, essendoci di mezzo Ferrara, magari qualche donna che possa parlare si diritti e di autodeterminazione?»(fn)