Centro polifunzionale per i richiedenti asilo, Prefettura e Comune insieme per offrire una ulteriore risorsa alla città
"Il centro polifunzionale per i richiedenti asilo riferisce una nota congiunta di Prefettura e Comune di Firenze - rientra nell'ambito delle iniziative avviate dal Ministero dell'Interno in materia di protezione e inclusione sociale dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione umanitaria. Grazie a un accordo sottoscritto nello scorso mese di luglio fra il ministro Giuliano Amato e il sindaco Walter Veltroni, è stata aperta a Roma in ottobre un'analoga struttura per favorire l'integrazione e la formazione di quelle categorie di stranieri, cosiddette vulnerabili, che proprio per il loro particolare status necessitano di una rete di servizi che li aiuti a compiere un percorso di ingresso nella comunità. Anche a Milano, con gli stessi criteri e tempi di Firenze, sarà aperto un centro con gli stessi requisiti. Questi centri affiancano il lavoro già svolto dal sistema nazionale di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), gestito dall'ANCI e finanziato annualmente dal Viminale. Lo Sprar ha numerose strutture di accoglienza in un centinaio di città italiane dove nel solo 2006 sono state ospitate 5.347 persone fra rifugiati, richiedenti asilo e titolari di permesso di soggiorno per motivi umanitari. Nel 2007 la Prefettura ha avviato 101 nuove procedure di accesso alle misure di accoglienza per richiedenti asilo.La nota ricorda che la struttura fiorentina, con una ricettività complessiva di 130 posti, avrà le stesse caratteristiche e offrirà a singoli e gruppi familiari ospitalità e percorsi interdisciplinari per integrarsi nel tessuto sociale e lavorativo. Saranno predisposti servizi mirati alla persona consistenti in mediazione linguistica e culturale, assistenza sociale e psicologica, informazione sui diritti e doveri e sulla condizione dello straniero, pasti, vestiario e generi di conforto. E' prevista anche un'assistenza sanitaria con fornitura di medicinali ed eventuali trasferimenti presso le strutture ospedaliere.Il centro potrà offrire ospitalità, con una permanenza massima di dieci mesi, non solo a coloro che hanno già riconosciuto lo status di rifugiato ma anche a quelli in attesa e in gravi condizioni di bisogno, che non possono ritornare nei loro paesi d'origine perché perseguitati. A breve conclude la nota verrà definito il cronoprogramma fra Prefettura e Comune e quindi presentato il progetto alla cittadinanza". (pc)