Trentennale dell'uccisione dell'agente Fausto Dionisi, il sindaco Domenici: "Una delle pagine più buie della storia della Repubblica. Il suo sacrificio rimane scolpito nella memoria collettiva della città"

"Sono trascorsi trenta anni dalla morte di Fausto Dionisi ucciso da un commando di Prima Linea nel corso di un tentativo di evasione dal carcere delle Murate. Il suo sacrificio resta ancora oggi scolpito nel nostro ricordo e nella memoria collettiva della città. Il coraggio di un uomo che ha portato fino alle conseguenze estreme il giuramento prestato al suo paese rappresenta per tutti noi uno straordinario esempio di dedizione e di fedeltà alla Nazione e ci dà forza per proseguire nel nostro compito". Lo afferma il sindaco Leonardo Domenici alla vigilia del trentennale dell'uccisione dell'agente di Polizia Fausto Dionisi, avvenuta il 20 gennaio 1978. E domani il primo cittadino sarà presente alle 12.30 in via delle Casine alla deposizione di una corona alla lapide che ricorda il suo sacrificio."Il tempo trascorso – dice ancora il sindaco Domenici – non può farci dimenticare quanti hanno pagato con la vita una folle ideologia di morte. Né può farci dimenticare la incolmabile differenza tra chi del terrorismo è stato vittima e chi del terrorismo è stato artefice e responsabile. Alle nostre spalle ci siamo lasciati una delle pagine più buie e terribili della storia della Repubblica e tuttavia resta ancora attuale l'impegno e la volontà di respingere ogni tentativo volto a far degradare il confronto politico nell'intolleranza, nella sopraffazione e nella violenza. La democrazia è il fondamento su cui si regola la nostra convivenza, su cui si organizza la comunità civile. La difesa e il consolidamento di questo principio è affidato alle istituzioni, alla politica e alla loro capacità di rinnovarsi e riconquistare la fiducia dei cittadini."Oggi, come trenta anni fa – conclude il sindaco – la città di Firenze vuole essere vicina alla famiglia Dionisi, con il suo affetto e la sua solidarietà".(fd)