Razzanelli (UDC) replica al sindaco: «Non vendo"balle". E nemmeno mistifico la realtà»
Questo il testo della lettera inviata dal capogruppo dell'UDC Mario Razzanelli al sindaco Leonardo Domenici:«Dispiace leggere sulla stampa alcune dichiarazioni fatte dal sindaco Leonardo Domenici. In particolare, mi riferisco alle frasi "Razzanelli non è un mestatore, è un mistificatore, un venditore di balle [
] Almeno è mosso da un principio, l'unica ragione che lo muove è quella di vedersi candidato sindaco". Il virgolettato è pesante. È offensivo. Trasferisce il tono di un dialogo politico su quello della polemica personale. Definire un avversario "mistificatore" e "venditore di balle" è un'affermazione inutilmente offensiva. Ma è ancora più grave affermare che una battaglia politica - una battaglia per un'idea di città, di trasporto pubblico locale diversa da quella della maggioranza, - è funzionale ad una campagna elettorale.Io non vendo"balle". E nemmeno mistifico la realtà.La realtà è che l'amministrazione comunale continua ad utilizzare i canali della comunicazione istituzionale per fare una campagna politica per il no al referendum.La realtà è che la tramvia è un'opera pubblica estremamente costosa ed inutile. Costa infatti più di un miliardo di euro e aggraverà i problemi del traffico di Firenze.Tutto questo l'ho dimostrato e documentato.L'amministrazione ha speso nell'ultimo mese oltre 300mila euro per una singolare campagna pubblicitaria dai toni decisamente ingannevoli. E' ingannevole far vedere la tramvia come composta di un vagone di cinque metri, quando invece sarà lunga trentadue.È ingannevole far vedere un vagone senza mostrare né i binari, né i pali, né il pantografo, né i cordoli che lo delimiteranno, che saranno alti trenta centimetri e invalicabili anche per i pedoni.È ingannevole mostrare un vagone senza far sentire il rumore che produce.Questa è mistificazione.Non certo quella che il sindaco predica, senza alcuna motivazione, limitandosi ad affermazioni che sono lesive dell'onore e della reputazione di un avversario politico. Ma lo sono altrettanto nei confronti dei fiorentini, che non possono sentirsi rappresentati da un sindaco che usa certi toni e certe parole».(fn)