Accoglienza, De Zordo: «Fuorvianti i numeri dati dal Comune, in strada rimangono ancora troppe persone»

Questo il testo dell'intervento di Ornella De Zordo, capogruppo di Unalatracittà/Unaltromondo:«Abbiamo chiesto all'assessore De Siervo una comunicazione in consiglio sulla morte di Pal Surinder, l'indiano deceduto per assideramento il 29 dicembre alla stazione di Campo di Marte e della cui morte per una settimana nessuno ha saputo niente. Le parole dell'assessore non hanno chiarito le ragioni per cui Pal Sorinder si trovava costretto a dormire alla stazione di Campo di Marte, nè le dinamiche della sua morte e le eventuali responsabilità nel mancato soccorso, dato che sembra che il corpo sia rimasto esposto al freddo per oltre dodici ore pur trovandosi in prossimità di un posto della polizia ferroviaria e di una sala d'attesa. Non solo, l'assessore ha sostanzialmente ribadito la bontà delle politiche di accoglienza. Peccato che i dati smentiscano queste affermazioni. A fronte dei 139 posti offerti per l'assistenza invernale, le associazioni di base che lavorano con i senza fissa dimora come l'Aurora, Fuori Binario, la Comunità delle Piagge hanno contatti con più di 200 persone, quasi tutte ormai malate, che sono costrette a dormire per strada perché sprovvisti di qualunque ricovero. Le richieste, urgenti, che sono state inoltrate all'amministrazione sono precise: l'accesso per i senza fissa dimora (uomini, donne e nuclei familiari) a tutti i centri di accoglienza esistenti sul territorio comunale senza alcun filtro/soglia durante il periodo dell'emergenza freddo; la messa a disposizione di nuovi posti letto (per tutti) da individuare sia attraverso l'ampliamento di quelli esistenti presso i centri di accoglienza sia con messa a disposizione di altre associazioni; la messa a disposizione di locali in edifici attualmente vuoti di proprietà e/o gestione degli enti locali e del demanio da allestire con brande, coperte, ecc. da parte della protezione civile; l'allestimento di posti letto in tendoni, forniti da parte della Protezione Civile e della Croce Rossa e dotati dell'occorrente (brandine, servizi, acqua calda). Resta, tra tutte la richiesta urgente del ritiro dell'ordinanza sulle residenze che troppi problemi crea ai senza fissa dimora. Come a dire, e noi siamo perfettamente d'accordo, che le politiche dell'accoglienza in questa città vanno ripensate sia per le cosiddette emergenze sia per una strategia complessiva; si deve attivare quell'ascolto delle associazioni, gruppi e attivisti che lavorano sulla marginalità e che hanno acquisito competenze e conoscenze preziose per la soluzione dei gravi problemi. E ricordo all'assessore che i senza fissa dimora non sono solo quelli che stanno alla stazione, ma che il territorio comunale è vasto e va dalle Piagge a Rovezzano».(fn)