Nuovi stili di vita per i bambini, via alla campagna "Diamoci una mossa" contro l'obesità e la vita sedentaria. L'assessore Bevilacqua: "Un progetto per cambiare le abitudini sbagliate"

Meno vita sedentaria e meno obesità per i bambini. A far cambiare abitudini alle famiglie ci pensa il progetto "Diamoci una mossa" promosso dall'Uisp nazionale insieme al Comune e ai cinque consigli di quartiere. L'obiettivo è quello di adottare stili di vita più sani attraverso l'analisi delle abitudini alimentari e motorie dei bambini con il supporto di strumenti informativi per gli insegnanti e i genitori. Via dunque alle escursioni, alle biciclettate, arrampicate e quant'altro serva a muoversi. L'iniziativa è stata presentata stamani dall'assessore ai nuovi stili di vita e alla partecipazione democratica Cristina Bevilacqua insieme a Barbara Cavandoli della Uisp di Firenze e a i dirigenti scolastici delle scuole coinvolte."E' evidente – ha detto l'assessore agli stili di vita Cristina Bevilacqua - l'urgenza di campagne di prevenzione, anche nel campo delle politiche della salute e qualità della vita, che prima di tutto si devono indirizzare a contrastare il problema della sedentarietà (e quindi degli stili di vita non solo dei bambini, ma anche dei genitori) e della cattiva alimentazione. Il fine del progetto è proprio quello di dare informazione, creare nei bambini la consapevolezza necessaria per arrivare ad adottare nuovi stili di vita più sani". Per la realizzazione del progetto in questo primo anno sono state individuate 31 classi (dalla prima alla quinta elementare) in tutti e cinque i quartieri cittadini. .Attraverso l'utilizzo di questionari rivolti alle famiglie (uno all'inizio e uno alla fine del progetto) sulle abitudini dei bambini e delle famiglie e interventi in classe, verranno monitorati i cambiamenti sugli stili di vita maturati alla fine del progetto. Tutti i bambini che partecipano al progetto avranno a disposizione un DIARIO, che conterrà informazioni e obiettivi della campagna, nel quale potranno riportare le "imprese" e i risultati personali e familiari; il diario sarà affiancato da materiali di comunicazione sull'alimentazione e da giochi sugli stili di vita attivi, dedicati sia ai ragazzi che agli adulti. Ogni scuola sarà seguita nel percorso da un toutor che faciliterà il lavoro degli insegnanti e dei ragazzi."Il progetto contribuisce – ha detto Barbara Cavandoli - attraverso proposte di gioco e attività all'aria aperta a promuovere stili di vita più salutari coinvolgendo direttamente i bambini e le famiglie".La campagna che durerà fino a settembre 2008 si articola in cinque fasi. La prima che è quella del coinvolgimento di famiglie e bambini è già partita. Da gennaio ad aprile c'è l'avvio delle attività dei gruppi, la realizzazione della campagna informativa e la diffusione dei materiali nelle scuole. E poi l'organizzazione di iniziative territoriali con primi monitoraggi e valutazioni. Inoltre per i fine settimana in marzo e aprile la Uisp proporrà una serie di appuntamenti destinati ai bambini e alle famiglie. Appuntamenti nei quali i punti di forza saranno il gioco, il movimento e la socialità. Le attività proposte spazieranno da escursioni sulle colline di Firenze a biciclettate in città, da orienteering nei parchi cittadini ad uscite di arrampicata sportiva.La terza fase (maggio 2008) riguarda l'organizzazione di week end di attività all'aria aperta per bambini e genitori. Verranno riunite le diverse generazioni utilizzando le attività all'aria aperta come opportunità di incontro per tutti coloro che saranno stati coinvolti nella campagna di informazione. Seguirà anche in questo caso il monitoraggio, la valutazione e la gestione amministrativa. Fra giugno e luglio 2008 scatterà la penultima parte del progetto con l'organizzazione e realizzazione del convegno finale, l'elaborazione e la produzione della guida metodologica. La campagna si concluderà fra Agosto e Settembre 2008 con la redazione di un report finale. Le scuole coinvolte nel progetto sono le seguenti: per il Quartiere 1 la Scuola Elementare Cairoli, per il Quartiere 2 il Circolo Didattico 15, per il Quartiere 3 l'Istituto Comprensivo Statale Galluzzo, per il Quartiere 4 la Scuola La Montagnola e per il Quartiere 5 l'Istituto Comprensivo Statale Manzoni Baracca.E' importante ricordare che l'Italia è ai primi posti in Europa con il 34% di bambini in soprappeso nella fascia 6-9 anni (elaborazione Eurispes 2003 su dati dell'International Obesity Task Force). I fattori di rischio sono molteplici e interagiscono fra di loro: la sedentarietà (i bambini in sovrappeso non fanno movimento, vanno a scuola in macchina, prendono sempre l'ascensore, passano il tempo libero davanti a TV o computer); l'alimentazione (mangiano non solo troppo, ma spesso, cibi ipercalorici); la familiarità (hanno almeno un genitore obeso, e prevalentemente appartengono a ceti sociali bassi e disagiati). 8 bambini in sovrappeso su 10 rischiano di diventare adulti obesi, con alti rischi per la salute; dunque, un fenomeno che rischia di provocare costi sociali molto alti.In questo senso un'associazione dello sport per tutti come l'Uisp può giocare un ruolo sociale propositivo, partendo dal suo patrimonio di esperienze diffuse, da una parte, sul terreno degli stili di vita attivi e, dall'altra, nell'area delle politiche educative e degli interventi nella scuola e nell'extra-scuola, in particolare nei confronti di bambini di 6-10 anni. Per costruire una campagna che abbia efficacia, soprattutto per quanto riguarda gli stili di vita attivi, bisogna partire da alcune considerazioni: i piani sanitari affrontano il problema della sedentarietà e obesità infantile soprattutto dal punto di vista dei pericoli per la salute, ma probabilmente questo approccio non è sufficiente ad arginare e ridurre il fenomeno; l'offerta di sport strutturati non è un fattore di prevenzione sufficiente, e dà origine a fenomeni di abbandono molto diffusi dopo gli 11 anni; è necessario un approccio che tenga conto degli aspetti di socialità, che promuova attività ludiche incentrate intorno al divertimento e al coinvolgimento di tutti gli attori interessati, favorendo la percezione di ciascuno, in particolare del bambino, di essere soggetto attivo e responsabile delle proprie scelte. Un altro aspetto su cui focalizzare l'attenzione, e che rafforza le motivazioni di una campagna così impostata, è rappresentato da un fenomeno che colloca l'Italia agli ultimi posti dei paesi europei: la scarsità del tempo che i bambini dedicano a giocare all'aria aperta, anche se collocano il desiderio di un parco, di una "biciclettata", di un giardino, della libertà di correre, ai primi posti nei loro sogni.(lb)