La nuova Meridiana in Piazza dei Giudici. Da stamani segna il tempo locale reale

Una Meridiana alta sei metri, con lo gnomone in bronzo (le due stele, simbolo del giorno e della notte, pesano ciascuna 995 chili) ed un quadrante astronomico inciso sul marciapiede, segna l'ora (dalle 9,00 alle 14,00 marcate da linee radiali in ottone) ma indica anche il segno zodiacale, il mese, l'equinozio, il solstizio, la rosa dei venti ed i punti cardinali.Sorge in Piazza dei Giudici, davanti all'Istituto e Museo di Storia della Scienza, nel cuore di Firenze, vicino a Ponte Vecchio, alla nuova entrata degli Uffizi, dietro a Palazzo Vecchio, è stata inaugurata stamani e alle 12, 10 minuti e 57 secondi l'ombra del sole, per la prima volta, ha segnato il mezzogiorno locale reale (infatti quello indicato dagli orologi è un orario convenzionale nazionale) ed ha toccato il segno del Capricorno, situato proprio davanti al Museo."È un evento importante che segna il progetto di riqualificazione della piazza, una delle ambizioni di questa città – ha commentato l'assessore al Piano Strategico Riccardo Nencini – e che indica l'accesso ad una zona importante della città: ai Grandi Uffizi, vicino alla Camera di Commercio, a due passi da Palazzo Vecchio e da Ponte Vecchio. In un'epoca in cui, soprattutto il tempo, è digitalizzato, la comunità ha sentito il bisogno di tornare ad un calcolo del tempo che ci richiama alla concettualizzazione del tempo, che ci permette di avere una percezione materiale del trascorrere del tempo, grazie all'ombra che si staglia sulla Meridiana e solca le linee radiali. Mi auguro che sia una delle realizzazioni durevoli della città e sarà vigilata da un sistema di videosorveglianza".È uno strumento scientifico, in grado anche di soddisfare la curiosità delle persone ed è anche un'opera artistica moderna.Funzionerà anche di notte, grazie ad un fascio di luce proiettato dalla base dello gnomone e dalle luci che illumineranno dal basso i dodici segni zodiacali.L'opera, progettata da Filippo Camerota e Luise Schnabel, è costata 400.000 euro, il curatore è stato Giorgio Strano, è stata realizzata dagli allievi della Scuola Professionale Edile di Firenze, grazie all'elaborazione dei dati da parte dell'Università spagnola di Barcellona, con la collaborazione dell'Istituto e Museo della Scienza, il Comune di Firenze, l'Ente Cassa di Risparmio, la Camera di Commercio.La stele dello gnomone che simboleggia il giorno è rivolta a sud, verso l'Arno e contiene una linea meridiana verticale dove, l'ombra della coda della Lucipera (un essere di fantasia metà lucertola e metà vipera) indica il mezzogiorno durante tutto l'anno. L'altra stele, quella che simboleggia la notte, è rivolta a nord e contiene la raffigurazione delle due costellazioni (l'Orsa Maggiore e l'Orsa Minore) che permettono di individuare la Stella Polare.Alla base dello gnomone è tracciata la Rosa dei Venti per l'orientamento geografico, le quattro stagioni ed i quattro elementi sono simboleggiati dai materiali utilizzati per la costruzione dell'opera: il travertino (per autunno e terra), il vetro (per inverno ed acqua), la pietra grigia (per primavera ed aria), il bronzo (per estate e fuoco).In cima allo gnomone è collocato un poliedro in vetro, la cui ombra permette di leggere le informazioni sul quadrante astronomico.Sabato prossimo, quando terminerà la mostra "La linea del Sole" in coincidenza col solstizio d'inverno, la Meridiana sarà presentata al pubblico e dalle 10,00 alle 13,00 gli operatori museali saranno a disposizione dei visitatori per spiegarne il funzionamento.La Meridiana in Piazza dei Giudici non è l'unica presente a Firenze: la città è molto ricca di questi strumenti di misurazione del tempo, ne conta oltre cento. Tra quelle più importanti ricordiamo quella della Certosa al Galluzzo, al Museo della Specola, a Palazzo Pitti, alla Galleria degli Uffizi, nella Basilica di Santa Maria Novella (non funzionante da alcuni secoli e "prossimamente – ha annunciato il direttore del Museo della Scienza Paolo Galluzzi – inizieranno i lavori per il suo ripristino") ed in tante altre chiese e ville secolari. (uc)