V Conferenza dei Siti Unesco, il sindaco Domenici: "Innovare nel modo giusto è il modo migliore per tutelare e conservare il nostro patrimonio "

"Governare e programmare il cambiamento delle nostre città è essenziale non solo per Firenze e il suo centro storico, ma per tutte le città del mondo. Dobbiamo trovare un equilibrio fra una scelta di pura e semplice chiusura e una deriva di incontrollata mercificazione. E credo che la scelta di innovare sia il modo migliore per tutelare e conservare il nostro patrimonio". E' quanto ha detto il sindaco Leonardo Domenici, aprendo stamani nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio i lavori della V Conferenza nazionale dei Siti italiani iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco, dedicata a "Tutela e conservazione dei beni culturali e del paesaggio", presente il ministro Francesco Rutelli."E' per noi grande onore e piacere accogliere questa conferenza, ringrazio l'Unesco e il Ministero per i Beni culturali per avere accolto la nostra richiesta in questo senso" ha esordito il sindaco, che dopo aver salutato le personalità e le autorità presenti, ha continuato: "Io credo che questa sia un'occasione molto utile e importante per far funzionare al meglio la rete di relazione dei siti Unesco, nazionali e internazionali; una rete che può e deve favorire l'attività di cooperazione e di scambio di esperienze su di investimenti di recupero e tutela, sulla conservazione, su nuove sperimentazioni. E penso che sia particolarmente importante che questa conferenza coincida con la celebrazione del 25° anniversario dell'iscrizione del centro storico di Firenze nella Lista dei Siti Patrimonio Mondiale Unesco. Anche questo è un aspetto importante: non vogliamo che rimanga solo un momento celebrativo di carattere locale, ma speriamo che accentui la rete relazioni fra i siti, alla quale Firenze aderisce con la volontà di portare un proprio contributo"."Quando riflettiamo sulle caratteristiche dei siti Unesco – ha proseguito Domenici - non possiamo non vederne differenze e particolarità. E tutto sommato, questo è importante per favorire un aggiornamento continuo delle realtà di questi luoghi, per capire a che cosa sono sottoposti attraverso i processi di trasformazione cambiamento profondo, che riguardano i territori ed in particolare le città". E qui il sindaco ha preso lo spunto per una riflessione su Firenze. "Qui spesso si svolgono dibattiti che fanno riferimento più a modelli stereotipati che non riferiti ai reali processi di trasformazione in atto: che sono profondi, non sempre positivi, e che richiedono una aggiornamento continuo di analisi e conoscenza. Quella del centro di Firenze è una realtà in cui abbiano ancora una forte densità di residenza abitativa, a cui si aggiungono presenze turistiche (circa 10 milioni l'anno), oltre a quella di coloro che nel centro vivono e hanno il loro domicilio, pur senza essere registrati all' anagrafe comunale. Questo determina una situazione di coesistenza fra diverse realtà, che è spesso causa di tensioni e di difficoltà di governo. Però penso che la varietà di un territorio sia anche la sua ricchezza. E quindi, il punto fondamentale è trovare l'equilibrio giusto fra una scelta di pura e semplice chiusura, e una deriva di incontrollabile mercificazione. Credo che governare e programmare tutto questo sia essenziale per il futuro non solo del centro storico di Firenze, ma di tutte le città del mondo. Credo che molto spesso, fare la scelta di innovare sia il modo migliore per tutelare e conservare". "Questi comunque – ha concluso il sindaco - sono temi di dibattito aperti, a cui può venire un contributo molto importante non solo dal convegno di stamani, ma anche dalla possibilità di far parte di una rete di realtà che si confrontano, per capire che cosa sta accadendo nel mondo in cui viviamo, che cosa sta accadendo a nostri territori, e quali siano le risposte migliori da dare". (ag)