Donzelli (AN): «Toni Negri continua a promuovere l'illegalità con il benestare della sinistra istituzionale»

«Toni Negri continua a promuovere l'illegalità con il benestare della sinistra istituzionale». Lo ha detto il consigliere di Alleanza Nazionale Giovanni Donzelli.«Palazzo Vecchio - ha ricordato l'esponente del centrodestra - era pronto ad ospitarlo lo scorso 4 ottobre ad un convegno sull'urbanistica a cui avrebbe partecipato insieme all'assessore Biagi, oggi il noto cattivo maestro, Toni Negri, partecipa a Firenze ad un incontro sulla lotta di classe contro il capitale all'interno delle case occupate insieme al movimento di lotta per la casa e all'associazione Hassan Fathi. Con quest'ultima associazione il Comune ha stipulato dal 2003 un accordo per la concessione dei locali in Via Palmieri con l'abbattimemnto dell'80% sul canone. Locali usati come sede ufficiale dal Movimento di Lotta per la casa».«A Firenze - ha aggiunto - la sinistra tiene il piede in due scarpe, da una parte rappresenta l'istituzione, dall'altro sostiene e incoraggia chi vuole combattere l'istituzione anche attraverso l'illegaliltà come il movimento di lotta per la casa e il ledaer noto per la sua violenza negli anni di piombo. Ricordiamo che Toni Negri nel 1984 è stato condannato a trenta anni di carcere per i reati di associazione a delinquere e insurrezione armata contro i poteri dello stato. Tale accusa è stata confermata anche in secondo grado con 17 anni di carcere. Oltre alla sua partecipazione attiva ad operazioni violente Toni Negri deve la propria fama alla realizzazione di opere letterarie mirate ad istigare violenza e rivolta contro gli organi democratici come "Il dominio e il sabotaggio"».«Oggi - ha concluso Donzelli - Toni Negri organizza incontri in locali occupati abusivamente insieme a note sigle sovversive cittadine per parlare di lotta di classe contro il capitale. La sinistra invece di isolare questi estremisti è pronta ad ospitarli nelle sedi istituzionale e a contribuire a pagare le sedi alle sigle collaterali. Questa ambiguità è pericolosa per la tenuta istituzionale e democratica». (fn)