Incidente alla Thyssen Krupp di Torino. Intervento in Consiglio Comunale dell'assessore Nencini: "Non è normale quello che è successo. Agiamo per non dimenticare"
Nella seduta di oggi pomeriggio del Consiglio Comunale, l'assessore alle politiche del lavoro Riccardo Nencini è intervenuto commentando quanto accaduto giovedì scorso a Torino, nello stabilimento siderurgico della Thyssen Krupp.L'assessore ha sottolineato che "quanto accaduto non è normale", inconcepibile dismettere la sicurezza insieme allo stabilimento, inconcepibile continuare a non considerare la forza lavoro come una ricchezza per la società e per lo stesso imprenditore. Per promuovere una cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro "bisogna insegnare nelle scuole il principio della sicurezza sui luoghi di lavoro, rifiutando l'idea di un lavoro non sicuro. Dobbiamo combattere più efficacemente il lavoro nero. È interesse della democrazia di questo Paese"."Ora la politica deve svolgere il suo compito ed accelerare, anche grazie all'ANCI, l'emanazione dei decreti legge attuativi del Testo Unico sulla sicurezza approvato a luglio. Bisogna impegnarci per non dimenticare anche questo episodio".Riportiamo il testo integrale dell'intervento dell'assessore Riccardo Nencini."Non è normale che accadano cose come quelle che si sono verificate giovedì scorso e credo che sia giusto ribadirlo, come non è giusto che un Paese abbia una lista quotidiana di infortuni e di morti sul lavoro ha sottolineato l'assessore Nencini . Non è normale tutto questo. Siamo in una situazione paradossale dove la nostra società si ostina a difendere i valori della vita ma questa ostinazione si ferma davanti ai cancelli dei luoghi di lavoro e questo non è normale. È anche il segno di un apparato economico arretrato che cerca la capacità competitiva sull'intensificazione delle prestazioni di lavoro e non sul valore del lavoro, non sul capitale umano ma sull'intensificazione delle prestazioni che scaturiscono dalla forza umana nel lavoro ed anche questo non è normale. È il segno di un'insensatezza che sta contaminando ogni idea di crescita. La crescita non è capacità di produrre cose di valore ma è sempre meno capacità di inventare cose nuove per il mercato ed è sempre più diventata abbattimento di costi nelle attività riproduttive. Ed anche questo non è normale"."La tragedia di giovedì è avvenuta in uno stabilimento tedesco ed in Germania vige un ordinamento per la sicurezza sui luoghi di lavoro ispirato al modello della cogestione, dove i lavoratori partecipano ai comitati di controllo ed agli stessi consigli di amministrazione aziendale e quindi è molto alta l'attenzione per la sicurezza sui luoghi di lavoro ha proseguito l'assessore Nencini . Eppure, in un momento di dismissione dello stabilimento, si smobilita il sistema di sicurezza. È stato particolarmente drammatico trovare sistemi di sicurezza obsoleti o non utilizzabili. Non è normale, meno che mai in una cultura imprenditoriale tedesca. In Italia, nella massimizzazione della produttività, si dimentica che il capitale umano è una ricchezza per l'individuo ma anche per la collettività, per lo stesso imprenditore".Infine, l'assessore Nencini ha puntato l'attenzione su l'impegno politico e normativo per contrastare il fenomeno delle "morti bianche"."Questa battaglia si combatte se ognuno di noi è impegnato su questa frontiera ha concluso l'assessore . A luglio è stato approvato il Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Unanime il voto della maggioranza mentre l'opposizione si è astenuta. Il governo deve promulgare le deleghe che la legge gli ha affidato, le parti sociali smettano il gioco della difesa: oggi chi difende le responsabilità dello stabilimento di Torino, come di molte altre aziende, offende solo la volontà di progredire in questo Paese. Dobbiamo allargare la capacità di costruire il senso comune della sicurezza sui luoghi di lavoro, investendo nell'educazione e nella formazione dei giovani lavoratori, insegnando sin dalle scuole medie il principio della sicurezza sui luoghi di lavoro, rifiutando l'idea di un lavoro non sicuro. Dobbiamo combattere più efficacemente il lavoro nero. È interesse della democrazia di questo Paese, riportare il lavoro produttivo nella scala gerarchica sociale che gli compete. L'attenzione sociale ed istituzionale deve essere garantita a chi nel lavoro si infortuna o trova la morte. Gridare è legittimo ma serve anche spostare le condizioni dell'operosità della politica. Dobbiamo avere il coraggio di affermare che questa Amministrazione, questa assemblea elettiva non ritiene questa vicenda oggetto di un dibattito politico. Se tra quindici giorni o un mese non ci ricorderemo di quello che è successo alla Thyssen Krupp di Torino, sarà, in parte, anche colpa nostra. Dopo questa vicenda che segna in modo molto significativo la nostra vita sociale, l'autorevolezza dello Stato democratico è un po' minore. È una cosa che ci sdegna. Non abbiamo saputo accompagnare la dismissione di uno stabilimento concertata con le parti, con l'intensificazione dei controlli di sicurezza. Abbiamo pensato che ci fossero meno pericoli ed in realtà, il pericolo, con la dismissione è aumentato, quindi è difficile parlare solo delle responsabilità degli altri. Dovremmo avere il coraggio di dire «Io ci sono». Tutti insieme bisogna chiedere, tramite la rappresentanza dell'ANCI, che i decreti legati che derivano da quel dispositivo di legge, trovino velocissima applicazione. Non bisogna consegnare anche questo episodio al dimenticatoio". (uc)