Tramvia, Razzanelli (Udc): «Da brividi la relazione del vicesindaco i Matulli. Solo oggi si studiano i flussi di traffico»

«Grave che il presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini non mi abbia permesso di finire il mio intervento sulla tramvia, che già era stato interrotto dagli schiamazzi del centrosinistra». È quanto denuncia il capogruppo Udc al Comune di Firenze Mario Razzanelli.«La relazione del vicesindaco Giuseppe Matulli è da brividi - ha aggiunto l'esponente del centrodestra - Matulli ha confermato pubblicamente che sta organizzando soltanto ora lo studio matematico dei flussi, per capire quello che succederà al traffico una volta che la sede stradale verrà invasa dalla tramvia. Ma certi studi, che servono a stabilire la fattibilità di un progetto, vanno fatti prima di approvarlo, e sicuramente prima di appaltare i lavori. Adesso cosa succederà se da questi studi si capirà che la tramvia non è sostenibile?».«Inoltre – ha proseguito Razzanelli - ho scoperto adesso che i primi tracciati della tramvia sono stati fatti non sulla base di piantine, ma su rilievi aero-fotogrammetrici. Questo spiega l'errore madornale lungo il primo tracciato della linea 2, che in un primo tempo doveva passare in via del Proconsolo. Peccato però che si scoprì tre anni dopo che per far passare questo treno si sarebbero dovuti abbattere parti di Palazzo Vecchio e del palazzo di fronte alla sede dei carabinieri in piazza dei Giudici>.«Il vicesindaco - ha concluso il capogruppo dell'UDC - ha poi annunciato una campagna d'informazione sulla tramvia, pur avendo confermato che da anni la sta già facendo. Ma questa è una pura campagna referendaria. Che l'amministrazione non può realizzare coi soldi pubblici. Altrimenti il Comune distribuisca le risorse equamente tra i comitati del sì e del no. Infine Matulli rispetti la legge che protegge i "parchi della Rimembranza" e la smetta di tagliare gli alberi. E rispetti, soprattutto, lo statuto del Comune di Firenze, ponendosi come soggetto terzo, al di sopra dei sostenitori del sì e del no, almeno fino al 17 febbraio». (fn)