Sondaggio Doxa sulla tramvia, Razzanelli (UDC): «Il Comune paga già centinaia di migliaia di euro l'anno per il personale che si occupa delle statistiche»
«Ventiquattro dipendenti comunali, 14 postazioni di rilevazione "computer assisted telephone interview, 496 intervistatori esterni iscritti all'apposito albo comunale rilevatori e intervistatori statistici e una convenzione col dipartimento di statistica dell'ateneo fiorentino. Eppure, per fare un'indagine sulla tramvia, l'amministrazione ha deciso di spendere 24mila euro affidando il compito alla Doxa. A questo punto, mandiamo a casa i dipendenti comunali e affidiamo tutti i sondaggi a un servizio esterno». È quanto denuncia il capogruppo dell'UDC Mario Razzanelli intervenuto questa mattina in Palazzo Vecchio con tutti i rappresentanti dei comitati contro la tramvia per rendere ufficiale la creazione di un Comitato per il sì al referendum sulla tramvia'.«E' grave che l'amministrazione faccia campagna referendaria usando i soldi pubblici ha esordito Razzanelli - basti pensare che per i dipendenti comunali che si occupano di statistica l'amministrazione spende giù centinaia di migliaia di euro l'anno. Per carità, è giusto che il Comune di Firenze abbia personale in grado di effettuare rilevazioni statistiche, ma allora perché si è deciso di rivolgersi alla Doxa? La risposta è semplice: questo sondaggio doveva rimanere segreto. Altrimenti non si spiegherebbe perché il vicesindaco Matulli non abbia risposto subito, lunedì in consiglio comunale, alla mia domanda di attualità. Invece, il caso ha voluto che una cittadina intervistata si sia fatta recapitare il testo delle domande. Ebbene, prima che fossi io stesso, tramite questa signora, a svelare i contenuti del sondaggio, il vicesindaco si è affrettato martedì sera a inviarmi un fax con i quesiti».«A quel punto ha aggiunto il capogruppo dell'UDC si è scoperto che in questo sondaggio Doxa vengono fatte domande referendarie che l'amministrazione non dovrebbe fare. Si chiede addirittura alle persone se andranno o meno a votare. Ma il Comune nella campagna referendaria ha il dovere istituzionale di porsi come soggetto al di sopra delle parti. Non è compito suo chiedere ai cittadini se si recheranno alle urne. Faremo ricorso al sindaco e al difensore civico per chiedere un'informazione paritetica. Non scordiamoci che il Comune sta spendendo decine di migliaia di euro mandando in onda su alcune reti private delle trasmissioni pro-tramvia. Ma questo non lo può fare, perché si tratta di informazione non paritetica. Nei volantini poi distribuiti in piazza della Repubblica si legge addirittura che la tramvia ama il verde».«Ci vuole parità di accesso ai finanziamenti pubblici ha concluso razzanelli come ha chiesto Raniero Casini di Salviamo Firenze'. Quindi, tanto per cominciare, è giusto dare anche a loro 24mila euro per la nostra campagna referendaria. (fn)