Bosi(FI): "Solidarietà a Gillian Gibbons imprigionata dal governo del Sudan"
Inviare un messaggio di solidarietà a nome del consiglio comunale e del sindaco di Firenze a Gillian Gibbons in carcere in Sudan. E' quanto propone il consigliere comunale di Forza Italia Enrico Bosi. Ecco il suo intervento."Mentre le femministe italiane si dilettano in manifestazioni di acceso estremismo che ben poco hanno a che fare con l'obiettivo della difesa e del miglioramento della condizione femminile, nel mondo islamico la condizione della donna si aggrava sempre di più.Una delle tante prove è la preoccupante diffusione del burka anche in un paese, come l'Egitto, considerato da sempre il più laico dei paesi arabi.Siamo arrivati al punto di vedere una mite educatrice cinquantaquattrenne di Liverpool doversi difendersi, in Sudan, dall'accusa di aver insultato il profeta Maometto per averne attribuito il nome ad un orsacchiotto con cui giocavano i bambini della sua scuola.Gillian Gibbons avrebbe voluto chiamare l'orsetto Faris, ma ha scelto di rispettare la scelta dei bambini, quasi tutti mussulmani, che avevano indicato quel nome.Ma da domenica, a seguito di una denuncia di alcuni genitori dei bambini, è in progione in attesa di giudizio e rischia una condanna fino a sei mesi di carcere e 40 frustate, nonché una salata multa pecuniaria.Dalla finestra della lurida cella in cui è rinchiusa, come scrive Michele Farina sul Corriere della Sera, la maestra non riesce a vedere il procedere dei lavori nel cantiere, allestito dalla Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna, per la realizzazione del più lussuoso hotel cittadino a Karthoum, nella capitale del governo genocida sudanese responsabile delle stragi nel Darfur. Né riesce a vedere l'ospedale di Emergency, giudicata la struttura ospedaliera più moderna dell'intero Sudan.Sarebbe comunque un bel gesto di solidarietà, nel nome della difesa dei diritti elementari dell'uomo, se i nostri scalpellini e le maestranze tutte del cantiere, nonché gli operatori di Emergency, incrociassero anche per breve tempo le braccia in segno di protesta per l'esecrabile fatto. Personalmente ne dubitiamo.Invitiamo però tutti coloro che hanno a cuore i diritti della persona e di quanti sono vittime delle persecuzioni operate in nome di una ideologia frutto, come in questo caso, di un'aberrante interpretazione dei testi coranici che considera l'essere umano e ancor di più le donne meno che niente, a far pervenire un messaggio ad Emergency o al Corriere della Sera ed ovviamente all'ambasciata sudanese a Roma.Personalmente propongo di far inviare un messaggio di solidarietà alla signora Gillian a nome del Consiglio Comunale di Firenze, dal suo Presidente Eros Cruccolini e da parte del Sindaco a nome di tutta la città".(mf)