Consiglio comunale contro la violenza sulle donne, Lastri: "Un impegno costante per combattere la violenza"

Un consiglio comunale per ribadire l'impegno ad aiutare le donne vittime di violenze. L'assessore alle pari opportunità Daniela Lastri questo pomeriggio ha illustrato le attività, i servizi e i dati del Comune di Firenze, in occasione della giornata internazionale contro le violenze sulle donne che si è svolta ieri, ricordando che proprio la violenza è la prima causa di morte delle donne. "Per questo motivo - ha spiegato l'assessore Lastri – abbiamo cercato, attraverso i servizi, di offrire sostegno a coloro che denunciano le violenze, che non sono solo sessuali, fisiche, ma anche di tipo psicologico, economico e persecutorio".A Firenze è cresciuto nel primo semestre del 2007 il numero delle donne che sporgono denuncia per violenza sessuale con 57 casi, mentre erano 42 nel 2006 e 37 nel 2005.Le donne prese in carico presso il centro antiviolenza Artemisia, convenzionato con il Comune di Firenze dal 1999, sono 207 fino al 30 settembre del 2007, mentre per tutto l'anno 2006 sono state 225.Le tipologie di violenza subita sono state, nei primi nove mesi di quest'anno le seguenti: 136 per violenze fisico e psicologica, 36 psicologica, 32 economico, 18 sessuale, 4 per molestie sessuali, 18 per stalking (persecuzioni) e 2 per mobbing.Le fasce d'età più interessate, sempre nello stesso periodo del 2007, riguardano le donne in età da 30 ai 39 anni con 61 casi, mentre sono 46 le donne dai 40 ai 49 anni, 31 nella fascia dai 50 ai 59 anni, 25 dai 18 ai 29 anni, 11 dai 60 ai 69 anni e 9 oltre i 70 anni .Sono italiane, ben 161 le donne accolte presso il centro Artemisia, seguono le donne di nazionalità romena 13, 8 di provenienza peruviana, 7 albanesi, 4 dello Srilanka, 3 inglesi e 1 sono donne rom, russe, ucraine, marocchine ed eritree.L'assessore Lastri ha poi ricordato che attraverso il centro antiviolenza Artemisia sono attivi varie tipologie di servizi, come la raccolta di richieste di aiuto, colloqui di accoglienza, percorsi terapeutici, la gestione di prima accoglienza, poi la presa in carico attraverso una consulenza di tipo psicologica, psichiatrica e legale, il supporto al reinserimento socio-lavorativo, un gruppo di auto aiuto, l'accompagnamento alle sentenze in tribunale e il sostegno al momento del processo. Successivamente c'è la gestione per la fuoriuscita e il sostegno per la protezione. Per questo tipo di servizio è in funzione la "Casa Rifugio", rivolto a donne che hanno bisogno di protezione: si tratta di un'accoglienza temporanea, allo stato attuale sono inserite 10 donne, per un periodo di circa sei mesi, ed è rivolto a donne sole o con bambini, che vivono in situazione di grave pericolo.L'attività si svolge poi anche in altri ambiti: la formazione per gli insegnanti, in ambito sanitario, sociale educativo, giudiziario, ed è stato predisposto un progetto sul tema degli stereotipi per formare gli insegnati a sensibilizzarli a trattare questi temi nelle scuole, come interventi educativi contro la discriminazione sessuale e di genere."E' importante costruire una rete di tutti quei soggetti interessati a questi temi per collaborare insieme – ha spiegato l'assessore Lastri –in modo da aumentare il senso di sicurezza nelle donne. "E' importante anche rilanciare il ruolo dei consultori familiari, che sono stati una conquista negli nell'ambito della prevenzione, e per garantire la salute delle donne. Questo dovrà far parte dell'impegno, che dovremo garantire in quella rete di intervento che la legge regionale prevede, perchè possa essere assunto in modo operativo proprio nel consultorio, luogo di riferimento socio sanitario"."Infine – ha concluso l'assessore Lastri - chiederemo alla Regione che nel piano intergrato socio sanitario sia prevista una disposizione più precisa attraverso i livelli essenziali di assistenza socio sanitari e che siano dedicate risorse per sostenere di più gli interventi in atto". (pc)