Via libera del consiglio comunale agli aumenti degli oneri di urbanizzazione. L'assessore Biagi: "Un provvedimento di equità"
"Non si tratta certo di un aumento indiscriminato destinato a colpire tutti i cittadini. Al contrario è un provvedimento di equità che chiede a chi interviene nel settore immobiliare ricavandone profitti di contribuire all'interesse pubblico generale". E' quanto ha affermato l'assessore all'urbanistica Gianni Biagi nel corso dell'intervento con cui ha presentato, in consiglio comunale, la delibera per la "determinazione dell'incidenza degli oneri di urbanizzazione ed aggiornamento del costo base di costruzione degli interventi edilizi ai fini del contributo di costruzione dovuto per il rilascio del permesso di costruire e per le denunce di inizio attività". Ovvero sulla determinazione delle tasse che si devono pagare quando si eseguono lavori edilizi. Delibera che è stata approvata con i voti favorevoli (28) dei consiglieri comunali del centrosinistra, di Rifondazione comunista e di Unaltracittà/unaltromondo."Si tratta di un provvedimento annunciato da tempo: gli oneri erano infatti fermi da tempo e che, anche dopo l'approvazione da parte della Regione Toscana della nuova legge nel 2005, era necessario rivedere" ha esordito l'assessore Biagi che ha ricordato come "gli oneri rappresentino un piccolo contributo chiesto a chi trae profitto dagli interventi nel settore immobiliare per ristorare la comunità dei costi collegati, come per esempio le strade e le varie infrastrutture. Un contributo che è comunque mai comparabile agli investimenti necessari per le opere di urbanizzazione". "Non si tratta quindi di una tassazione indiscriminata che colpisce tutti i cittadini ha ribadito l'assessore Biagi replicando alle polemiche sollevate in questi giorni da esponenti del centrodestra ma di un modo con cui chiedere un contributo, sempre parziale, a chi realizza interventi edilizi in città ricavandone profitti anche rilevanti. Gli aumenti, che ammontano in media al 20-22% seppur non manchino incrementi più elevati percentualmente che però di traducono in valori assoluti limitati, vogliono recuperare il plusvalore generato dalla valorizzazione degli interventi, soprattutto quelli di riuso di immobili a fini abitativi, a fini pubblici. Tant'è che circa il 75% degli oneri di urbanizzazione vengono utilizzati per gli investimenti e quindi per le opere destinate a migliorare il funzionamento della città".La logica del provvedimento è chiara: incidere maggiormente su chi realizza o recupera immobili per aumentare le risorse da utilizzare per fini pubblici. Per quanto riguarda la determinazione degli oneri, l'Amministrazione comunale ha preso come riferimento le tabelle parametriche elaborate dalla Regione Toscana che analizzano i costi medi di urbanizzazione riferite a ipotetici scenari di valenza generale riferiti a interventi residenziali, produttivi e del terziario. A queste tabelle si applicano ulteriori valori parametrici, sempre definiti dalla Regione, in funzione delle specificità oggettive dei singoli comuni e delle singole categorie di intervento edilizio. I comuni hanno inoltre la facoltà di aumentare o ridurre i valori che risultano dall'applicazione dei valori medi regionali fino al 70% sia in più che in meno. Ai valori risultati si applicano infine una revisione rispetto ai valori base in funzione degli incrementi Istat che in questo caso riguardano il periodo maggio 2000-agosto 2007 (pari al 18,7%). La revisione effettuata dalla direzione urbanistica interessa essenzialmente gli interventi residenziali che fino ad oggi godevano di alcuni sconti rispetto agli oneri previsti: ovvero in caso di risanamento, restauro e ristrutturazione edilizia si applicava un abbattimento del 70% degli oneri di urbanizzazione primaria e del 50% di quelli relativi all'urbanizzazione secondaria. D'ora in poi questi sconti saranno ridotti rispettivamente al 50% e al 20%. Nessuna correzione, tranne quella relativa all'adeguamento Istat, per gli insediamenti di tipo produttivo mentre gli interventi di carattere commerciale, direzionali e turistico, di servizio e commerciale all'ingrosso, oltre all'aumento Istat è stato previsto un incremento medio di circa il 10% rispetto ai valori precedenti. Confermati i cosiddetti "super oneri", ovvero le maggiorazioni delle aliquote previste per gli interventi superiori a precise soglie individuate dall'Amministrazione introdotte nel 2003, seppur con alcune modifiche riguardo alle soglie di applicazione.Per fare qualche esempio dei nuovi oneri, nel caso di demolizione e ricostruzione di un fabbricato residenziale (la cosiddetta sostituzione edilizia) di superficie utile lorda (SUL) pari a 500 metri quadrati e altezza di 3,30 metri si passa dagli attuali 67.600,50 euro di oneri di urbanizzazione (primaria e secondaria) a 80.025 euro con un incremento di circa il 18%. Aumento di circa il 20% degli oneri per le nuove costruzioni di un fabbricato artigianale (con una superficie utile lorda di 500 metri quadrati si passa da 13.860 a 16.600 euro) e di circa il 45% nel caso della realizzazione di un nuovo edificio residenziale (con una SUL di 70 metri quadrati e un'altezza di 3,30 metri si dovrà pagare 11.670,12 euro rispetto ai precedenti 8.117,34). Poco più alto, ovvero circa il 48%, l'incremento degli oneri di urbanizzazione dovuti in caso del cambio di destinazione d'uso di un edificio agricolo in residenziale: per un immobile di 120 metri quadrati di SUL e altezza sempre di 3,30 metri si passa da 12.165,12 euro a 18.006,12. E' del 27% invece l'incremento per i cambi di destinazione d'uso di una unità residenziale a direzionali (interventi di ristrutturazione edilizia): con una SUL di 80 metri quadrati, si passa da 3.643,20 a 4.629,24 euro.L'aumento più significativo in termini percentuali, ma esiguo da un punto di vista assoluto, è quello relativo gli interventi di frazionamento di un'unità residenziale in due (ristrutturazione edilizia). In questo caso se da un appartamento di 100 metri quadrati di superficie utile lorda con la medesima altezza vengono ricavati due alloggi da 50 metri quadrati ciascuno, gli oneri di urbanizzazione passano dagli attuali 737,55 euro a 1.443,75 con un incremento di circa il 95%."E' quindi un provvedimento di equità ha concluso l'assessore Biagi che non va a incidere in modo significativo sui costi finali degli immobili. Non c'è infatti nessuna correlazione logica tra il valore immobiliare e il costo di costruzione: dal 2000 ad oggi i costi di costruzione sono aumentati del 20-25% mentre il valore degli immobili a Firenze ha registrato un incremento del 120%". (mf)