Cellai e Nascosti (An): "Ecco tutti i motivi per cui siamo contrari alla tramvia"

"Ecco perchè siamo contrari alla realizzazione della tramvia". I motivi, sono stati illustrati stamani dal vicecapogruppo di An Jacopo Cellai e dal consigliere provinciale di An Nicola Nascosti, affrontando, punto per punto, i luoghi e le vie interessate, e sottolineando che "Firenze non ha per larga parte, le superfici adatte ad ospitare naturalmente la tramvia. Inoltre, con i lavori che verranno effettuati, la città sarà peggiorata e dequalificata". Ecco le obiezioni presentate dai due consiglieri:"Un gigantesco tunnel tra viale Strozzi e viale Belfiore in direzione Porta al Prato con due corsie in direzione Porta al Prato, che usciranno in superficie all'altezza della sede dell'INPS ed una corsia che uscirà su Viale Redi. Due corsie nel senso opposto di marcia che risaliranno in superficie su viale Strozzi dato che l'asse Belfiore – Strozzi diventerà a doppio senso per il traffico privato, dopo la costruzione di questo gigantesco tunnel funzionale al passaggio in superficie della linea 2 che da via Guido Monaco si immetterà sul passante dell'alta velocità attraverso il corpo della Palazzina Mazzoni, immettendosi poi su via Gordigiani.Un altro tunnel o sottopasso tra viale Milton e viale Strozzi, per non intralciare il passaggio della linea tre in direzione Statuto.La variante "Valfonda" che riguarda il passaggio della linea 3 tra via Valfonda e il sottopasso Strozzi, per la quale ancora non è stato deciso se il tram passerà all'interno del sottopasso o più probabilmente di sopra, all'altezza di Piazza Bambini di Beslan. Che non sarà approvata col progetto definitivo della linea 3, ma direttamente col progetto esecutivo, a dimostrazione dei dubbi che ancora investono i progettisti, non gli oppositori della tramvia.Un viadotto all'altezza del passaggio tra viale Redi e Via di Novoli, che presenta evidenti complessità e perplessità ambientali ed estetiche.Tre tratti interrati della linea 2 sul viale Guidoni in direzione Peretola.Una circonvallazione per Firenze che non c'è e che l'amministrazione comunale demanda all'ampliamento del semi anello dell'autostrada del Sole, nella consapevolezza che quest'opera, se anche realizzata, sarà inutile in assenza della bretella tra Barberino ed Incisa Val D'Arno.Un percorso sbagliato, quello della linea 3 che passa da via dello Statuto, funzionale a servire "l'area commerciale" di Piazza Leopoldo, come scritto nella relazione del Comune, dove guarda caso si trova la Coop., il Museo d'Arte Contemporanea che non c'è e le facoltà universitarie di Careggi e di tutta l'area ospedaliera. Potevano essere studiati itinerari alternativi per raggiungere Careggi - affermano Cellai e Nascosti - utilizzando assi stradali più idonei che l'amministrazione non ha voluto tenere in considerazione. Basta pensare ad una diramazione della linea 2 lungo l'asse via Mariti – viale Morgagni, che poteva essere anche interrata per almeno una parte. Si è voluto scegliere a tutti i costi un percorso del tutto forzato, come dimostra la curva tra via Vittorio Emanuele e viale Morgagni e quella in senso opposto tra via Corridoni e via Pisacane che dovrà effettuare il tram, un "giocattolo" da 32 metri, vale ricordare. Col risultato di tagliare tanti alberi e sostituirli con altri di altezza ben inferiore, riempiendo marciapiedi di parapetti metallici.Senza contare i dubbi enormi che riguardano via dello Statuto, dove in entrambi le direzioni ci sarà un'unica corsia per il traffico privato con tutti i rischi e i problemi che si potrebbero creare a seguito di un incidente o di un semplice arresto del veicolo. La tramvia dovrebbe essere protetta da cordoli di altezza pari ad almeno trenta centimetri, e dato che soltanto in alcuni punti sarà possibile "entrare"sui binari della sede tranviaria per i casi di necessità, è lecito chiedersi cosa accadrà se un auto si bloccasse proprio in un tratto che non consente l'ingresso sui binari. Le stesse perplessità valgono per il transito dei mezzi di soccorso.Opere faraoniche che certificano l'assurdità di chi vuol far credere ai fiorentini che l'intero sistema tranviario possa entrare in funzione entro il 2011. Precedenti inquietanti – proseguono i due esponenti di Alleanza Nazionale - in relazione alle recenti opere pubbliche, basta pensare ai madornali errori compiuti nell'allargamento del Ponte alla Vittoria e nella costruzione del sottopasso di viale Strozzi.Costi che lieviteranno a dismisura, come ha già dimostrato la linea 1 e come sembrano già dimostrare le altre due linee che si costruiranno. Si parla già adesso di 400 milioni di euro rispetto ai preventivati 292.Tutto questo per tentare di raggiungere una riduzione del 15% del traffico privato smentito da un rapporto Ataf che parla del 4%. Con accordi di gestione milionari che graveranno sui fiorentini se l'utenza non raggiungerà le migliaia di persone che utilizzeranno il tram secondo le previsioni dell'amministrazione comunale. Senza dimenticare che per consentire il passaggio della linea due su piazza della Libertà dovrebbe essere realizzato un altro tunnel, per separarla dal traffico privato. Che il braccio della stessa che sale da piazza S. Marco lungo via La Pira e via La Marmora dovrà svoltare a sinistra sul viale Matteotti per immettersi in piazza della Libertà. E quello che torna verso Piazza S. Marco dovrà girare in via Cavour. Firenze non ha per larga parte le superfici adatte ad ospitare naturalmente la tramvia – concludono Cellai e Nascosti -. A meno che non si vogliano forzare le cose ovviamente. A meno che non si abbia in mente di rendere praticamente nullo il traffico privato, sfruttando l'impossibilità in larghi tratti stradali di far convivere tramvia e traffico privato. E viste le cifre in ballo con la tramvia è lecito pensare che si voglia "costringere" le persone ad usare la tramvia. Bene per l'inquinamento, per alcune zone che una volta pedonalizzate, potrebbero anche essere più fruibili. Ma a che prezzo? Quello di riempire per anni la città di cantieri? Quello di riempirla di tunnel e viadotti ad oggi non necessari ? Quello di stravolgerla, peggiorarla e dequalificarla esteticamente ? Quello di riempire la città di barriere architettoniche, come i cordoli di trenta centimetri, di parapetti metallici,di fili aerei della tensione ? Quello di abbattere tanti alberi che non potranno essere sostituiti allo stesso modo ?Chi si oppone alla tramvia non si è svegliato solo ora, come dice il Vicesindaco Matulli, avversario leale, per sfruttare i timori e le incertezze che si accompagnano sempre alla realizzazione delle grandi opere. Ci siamo mossi quando abbiamo iniziato a poter comprendere davvero tutto ciò che verrà realizzato. Non è certo colpa nostra se i progetti definitivi revisionati delle linee due e tre ci sono stati consegnati appena qualche giorno fa. Cosa potevamo contestare o obiettare prima, se non ciò che era scritto nelle carte, che certo non poteva rendere l'idea, e che è stato fortemente modificato?."Alleanza Nazionale – sottolineano Cellai e Nascosti - si è sempre opposta a questa tramvia con rilievi tecnici, politici e controproposte. In modo serio e approfondito. E continuerà con ogni mezzo lecito a disposizione a tentare di fermare lo scempio di Firenze".(pc)