Il terrore in Urss fra il '17 e il '53, un convegno in Palazzo Vecchio con i risultati della più recente storiografia. Gozzini: "E' importante farsi carico di questa memoria"

Il terrore in Unione Sovietica fra il 1917 e il 1953, l'uso che ne fu fatto, il funzionamento del sistema dello sterminio, delle deportazioni, i morti per fame, quelli fucilati e mandati nei campi di lavoro. Alla luce della più recente storiografia, quella degli ultimi 10 anni, ancora poco conosciuta, che non c'è nei manuali di storia delle scuole , frutto del lavoro degli studiosi fatti negli archivi dell'ex URSS.Il punto verrà fatto nel corso del convegno organizzato dall'assessorato alla cultura con il sostegno della Regione che si terrà il 24 novembre a Palazzo Vecchio (Salone dei Duecento) e a cui parteciperanno i più importanti studiosi in materia. La giornata è stata presentata stamani dall'assessore alla cultura Giovanni Gozzini insieme al direttore delle attività culturali in Regione Ugo Caffaz e ad Andrea Graziosi dell'Università di Napoli."E' la prima volta – ha detto l'assessore Gozzini- che un Comune in Occidente si fa carico di questa parte della memoria, soprattutto con gli ultimi aggiornamenti". E in effetti il convegno, a cui parteciperanno fra gli altri il più grande studioso russo di questa parte di storia Oleg Chlevnjuk, Victor Zaslavsky della Luiss di Roma si preannuncia ricco di approfondimenti e di spunti meno noti che riguardano soprattutto le modalità in cui si manifestò il terrore, in modo categoriale e preventivo basandosi sulla responsabilità collettiva."Parlare solo di Gulag e quindi di lager – ha spiegato il professor Graziosi – è riduttivo. Il grande terrore è fatto anche di carestia, di fucilazioni, di deportazioni di massa". I dati che verranno distribuiti al convegno provengono soprattutto dagli archivi sovietici e posso essere sottovalutati. E tanto per fare alcuni esempi: la dekulakizzazione fra il 1929 e il 1933 ha visto la deportazione di più di 2miioni di famiglie, fra cui moltissimi bambini. La carestia fra il 1931 e il 1933 uccise 500mila persone nel Caucaso, 200mila nel Volga. Per non parlare della denomadizzazione in Kazachstan che riguarda 1milione e mezzo di persone. "Si tratta di un terrore concentrato e potentissimo fino al 1953 – ha aggiunto Graziosi-. Si parla di chirurgia sociale e etnica che coinvolse oltre che i quadri di partito come si pensava fino a pochi anni fa anche i contadini e gli operai"."Abbiamo scelto di appoggiare e sostenere in pieno questa iniziativa – ha detto Ugo Caffaz- perché la regione è molto impegnata sul tema della memoria. Non c'è solo la Shoah ma anche gli altri stermini di cui si parlerà proprio nelle celebrazioni sulla memoria del 2008". "L'intento del convegno - ha aggiunto Gozzini - è quello di contribuire alla costruzione di una memoria pubblica europea. Dal punto di vista scientifico l'obiettivo è quello di ricostruire l'evoluzione organizzativa e funzionale della repressione sovietica: dalla guerra civile alla dekulakizzazione, dall'uso politico della fame, alla divisione sistematica della popolazione".I lavori del convegno cominceranno alle 9,30 on gli interventi degli assessori alla cultura del Comune e della Regione Giovanni Gozzini e Paolo Cocchi. Dopo l'introduzione di Andrea Graziosi la prima parte (dalle 10) riguarderà tratterà il tema "Dalla rivoluzione alla vittoria sui contadini , 1917 – 1933" e la seconda parte (dalle 15) il tema sarà "dal congresso ei vincitori alla morte del despota , 1934 – 1953". (lb)