Carte Lavoro, Giocoli (FI): «Il Comune vuol "fare cassa". Lo conferma lo studio presentato dal vicesindaco»

«Lo studio presentato oggi dal vicesindaco Giuseppe Matulli alla commissione ambiente e mobilità e relativo ai dati delle Carte Lavoro è interessante ma "astutamente" incompleto». E' quanto ha dichiarato la consigliera di Forza Italia Bianca Maria Giocoli.«Lo studio – ha spiegato l'esponente del centrodestra – era stato commissionato dopo la mia richiesta, contenuta in una apposita mozione, di ripristinare le preesistenti tariffe agevolate. Oggi abbiamo scoperto che, su un totale di sole 9671 Carte Lavoro, il 45% è rilasciato a lavoratori che hanno, come destinazione finale, la zona a traffico limitato e che, quindi, sono autorizzati a sostare nelle zcs limitrofe. Di conseguenza il numero di auto che si muove esclusivamente verso queste ultime è di residue 5270 unità. A tale proposito lo studio è palesemente incompleto perché bisognerebbe sapere, per avere un'idea precisa del problema, quanti sono i posti auto delimitati dalle strisce blu in queste zone, quanti quelli per i residenti e quanti i veicoli di loro proprietà».«Astutamente – ha sottolineato Bianca Maria Giocoli – mancano poi tutti i dati relativi alla linee di trasporto pubblico da zcs a zcs in quanto lo studio illustra soltanto le possibilità di linee Ataf offerte in direzione della zona a traffico limitato. Peraltro si evince che sono proprio le prime a non coprire aree molto importanti della città, costringendo i residenti a usare il mezzo privato. Tanto pare fare un esempio, mancano i collegamenti tra la zona a sosta controllata 4 alla zona a sosta controllata 8. Inoltre non si conosce la provenienza dei possessori di Carte Lavoro che risiedono nei Comuni limitrofi e quali sono i collegamenti alternativi su cui possono contare: un residente di San Casciano ha possibilità diverse rispetto a chi abita a Prato».«Alla luce di ciò – ha concluso la consigliera di Forza Italia – abbiamo capito che c'è solo la chiara volontà di fare cassa e non di incentivare il mezzo pubblico. Basta fare due calcoli: ogni giorno il lavoratore che non potrà usufruire della Carta Lavoro spenderà 5,60 euro in più, 112 euro al mese. Moltiplicando questi dati con il numero degli possessori della Carta Lavoro si arriva alla cifra di 1milione di euro in più al mese. Ecco perché la mia mozione è stata bocciata». (fn)