Palazzo Vecchio, le Sale dei Gigli e dell'Udienza tornano all'antico splendore. Terminato il restauro del basamento e delle superfici pittoriche
Un duplice restauro per due delle più belle sale di Palazzo Vecchio, quella dei Gigli e quella dell'Udienze. Le due grandi stanze che sovrastano il salone dei Duecento sono tornate all'antico splendore grazie agli accurati restauri curati dal Servizio Belle Arti e Fabbrica del Comune. Gli interventi, appena ultimati, hanno riguardato il basamento dipinto e il portale marmoreo di Baccio d'Agnolo della Sala delle Udienze e le tre pareti decorate da Bernardo Rosselli intorno al 1485 della Sala dei Gigli (il grande affresco del Ghirlandaio fu restaurato sempre dalla Fabbrica di Palazzo vecchio nel 2000) per una spesa complessiva di più di 400mila euro, 87mila 700euro circa per l'Udienza, 314mila 364euro per i Gigli."I restauri e la manutenzione dei beni artistici sono tanti e molto costosi e distolgono le risorse da altri possibili interventi ha commentato l'assessore alla cultura Giovanni Gozzini . Quando si parla di politica culturale a Firenze, spesso si dimentica che abbiamo un carico di restauri, di manutenzione ordinaria e straordinaria notevoli che è pari o anche superiore a quello che devono sostenere, ad esempio, Roma o Venezia ed in assenza di una legge speciale bisogna sempre vivere nell'emergenza, contando negli aiuti di eventuali sponsor privati. Con il carico di lavori che dobbiamo affrontare, occorrerebbero finanziamenti dieci volte superiori rispetto a quelli attuali".Il progetto degli interventi fu iniziato dall'architetto Ugo Muccini ed è stato proseguito e completato dall'architetto Giuseppe Cini dirigente Belle Arti e Fabbrica di Palazzo Vecchio, da Paolo Ferrara direttore dei lavori e da Laura Corti tecnico restauratrice."Abbiamo conseguito un risultato eccezionale ha sottolineato l'architetto Giuseppe Cini nelle due sale che all'inizio degli interventi presentavano i colori delle decorazioni e le scritte praticamente illeggibili e molto sporche, coperte da una patina polverosa. I lavori sono stati eseguiti sotto la supervisione dei nostri tecnici e da due ditte specializzate: la R.A.M. (Restauro Artistici Monumentali) per la Sala delle Udienze e la PT Color per la Sala dei Gigli".Ma vediamo nel dettaglio i lavori di restauri.Per quanto riguarda la Sala dei Gigli (l'intervento è durato circa due anni) la superficie pittorica delle tre pareti ha richiesto un intervento molto accurato di restauro che ha messo in evidenza come le pareti siano state oggetto di rimaneggiamenti molto pesanti avvenuti nel XIX secolo. Stessa cosa anche per i gigli in oro, tanto diversi da quelli che figurano nell'affresco del Ghirlandaio che presumibilmente dovevano esserne stati il modello. Molta parte del fondo blu non è costituito da una stesura originale e, in vaste porzioni della parete sud e nella quasi totalità della parete ovest, risale agli anni cinquanta. Il restauro ha interessato anche la superficie decorata, coperta di polvere e da stesure di ravvivanti del colore degradati, molto differenti dai valori cromatici dell'affresco del Ghirlandaio. La somma stanziata è servita anche per restaurare il bellissimo portale marmoreo eseguito da Benedetto da Maiano, sia il fronte sulla Sala dei Gigli, con la statua di San Giovanni e le due coppie di putti sovrastanti, che il fronte sulla sala dell'Udienze, sovrastato dalla statua della Giustizia.Il restauro della Sala dell'Udienze (intervento durato un anno e mezzo) si è concentrato soprattutto nel basamento dipinto estremamente abraso tranne che nella parete est e con importanti alterazioni cromatiche. Anche l'intonaco sul quale il basamento è dipinto presentava in alcune porzioni distacchi dalla superficie muraria e integrazioni di brani perduti. Per ridare continuità all'architettura, è stato riportato a spolvero il disegno ricalcato dalle porzioni originali, grazie alla ripetitività degli elementi architettonici raffigurati. La cromia di queste ricostruzioni è stata mantenuta leggermente sottotono, per renderle perfettamente distinguibili dall'originale. Anche in questo caso con la somma accantonata per imprevisti progettuali che non si sono verificati, è stato possibile restaurare il bellissimo portale marmoreo di Baccio d'Agnolo, con architrave sorretta da due colonne corinzie, l'una in marmo verde l'altra in marmo rosso, e sovrastata dall'insegna di Cristo."Ora restano da effettuare importanti interventi di restauro nella Sala degli Elementi, al Biancone (per poco meno di due milioni di euro), al Tepidarium del Roster (circa due milioni di euro) ha concluso l'assessore Gozzini e siamo alla ricerca di sponsor privati". (lb, uc)