Sicurezza, Rifondazione, Comunisti, Verdi, SD e Unaltracittà: «Condividiamo la lettera aperta ai prefetti italiani»

«Condividiamo la lettera aperta ai prefetti italiani». E' quanto annunciano i consiglieri dei gruppi di Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Verdi, Sinistra Democratica e Unaltracittà\unaltromondo a proposito del documento, sul tema delle espulsioni e della sicurezza, inviato da alcuni parlamentari della sinistra e sottoscritta dagli stessi gruppi presenti in consiglio regionale. (fn)Questo il testo della lettera:Egregio signor Prefetto,Le scriviamo per esprimere la nostra preoccupazione per le reazioni politiche e la campagna mediatica seguite all'aggressione e all'uccisione di una donna a Tor di Quinto, a Roma. Non e' indiscussione l'estrema gravità di quel fatto: la sua violenza, la sua efferatezza, la sua ferocia gratuita. Né è in discussione la necessità di assicurare alla giustizia il colpevole, e di punirlo severamente secondo le procedure della legge. Ciò che preoccupa, e che ci spinge a scriverLe, è il fatto che la legittima esigenza di giustizia sia stata completamente occultata da una campagna contro i cittadini rumeni: un tema, questo, che ha ben poco a che vedere con la vicenda di Tor di Quinto.Con un gioco di prestigio mediatico, infatti, la politica e i media hanno trasformato un singolo caso di violenza in un atto di accusa contro tutti i rumeni, e in particolare contro i più poveri ed emarginati, mentre si sono moltiplicate le dichiarazioni di sapore razzista e discriminatorio. Siamo particolarmente amareggiati dalle affermazioni di Walter Veltroni, secondo il quale "prima dell'ingresso della Romania nell'Ue, Roma era la citta' piu' sicura, dunque i rumeni rappresentano un problema specifico" e dalle dichiarazioni di analogo tenore rese da Gianfranco Fini, che ha chiesto di "demolire tutte le baraccopoli". Come membri del Parlamento desideriamo ricordare innanzi tutto che nessun rappresentante di un paese dell'Unione Europea può identificare un altro paese membro come fattore di criminalità.Ci preoccupa altresì la scelta, compiuta dal Governo sull'onda dell'emergenza, di trasformare parte del pacchetto sicurezza in decreto legge immediatamente esecutivo. Le nuove norme – peraltro di dubbia efficacia pratica – lanciano un segnale di criminalizzazione di intere comunità, destinato a ripercuotersi nei territori: le azioni di violenza etnico-razziale, come quelle avvenute ad Opera, ne escono legittimate e rafforzate.Siamo preoccupati anche per le conseguenze che tutto ciò potrebbe avere nella nostra Regione. Numerose forze sociali si sono attivate per garantire diritti, contrastare le discriminazioni, fornire assistenza e migliorare le condizioni di vita di questi gruppi: si sono mosse associazioni di volontariato, realta' del mondo laico e religioso, insegnanti delle scuole, medici, circoli di quartiere e semplici cittadini. A volte, questa mobilitazione ha saputo incontrarsi con gli enti locali, costruendo – per alcune famiglie – positivi percorsi di inserimento abitativo e sociale: si tratta di sperimentazioni importanti, che prefigurano un modello diverso di governo del territorio, fondato sulla mediazione sociale e sulla tutela dei diritti, piuttosto che sull'emergenza e sull'ordinepubblico.Non vorremmo, ora, che la campagna nazionale contro "rumeni" e "baraccopoli" diventasse lo spunto per un'inversione di tendenza anche nel nostro territorio. Non vorremmo che si tornasse alla logica degli sgomberi, alle operazioni di allontanamento, alla ulteriore marginalizzazione di questi gruppi in luoghi sempre più lontani e inospitali.Per questo motivo ribadiamo nostra grande preoccupazione per l'attuazione del "decreto espulsioni" e Le chiediamo di non procedere, nel territorio di Sua competenza, ad espulsioni indiscriminate edarbitrarie. Le chiediamo, inoltre, di affrontare la questione degli insediamenti dei cittadini rumeni a partire dei diritti umani e civili di coloro che vi abitano, nel pieno rispetto della Costituzione edelle convenzioni internazionali vigenti.Mercedes Frias, deputata RC-SETana De Zulueta, deputata VerdiMarisa Nicchi, deputata SDGiovanni Bellini, senatore SDMonica Sgherri, consigliera regionale PRCAlessia Petraglia, consigliera regionale SDMario Lupi, consigliere regionale VerdiLuciano Gelli, consigliere regionale PDCI