Rapporti Comune-volontariato, interviene Nocentini (presidente commissione affari istituzionali)

Questo il testo dell'intervento di Anna Nocentini, presidente della commissione affari istituzionali:

«Crisi del volontariato e crisi di identità, rapporti delle Consulte con l'Amministrazione. Questi sono i temi emersi nell'incontro della Commissione Affari Istituzionali con le Consulte del volontariato assenti però nella relazione dell'assessore in apertura della seduta del Consiglio Comunale sul volontariato, una occasione preziosa di confronto che non dovrebbe essere celebrativa, né eludere i problemi che ormai a livello nazionale si vanno affrontando.
Le associazioni lamentano la diminuzione dei volontari; si sentono sempre più private di identità per una sorta di subordinazione in cui il volontariato si trova ad operare dipendendo per lo più dai finanziamenti delle istituzioni; funzionano sempre meno da occhio critico e propositivo per le istituzioni che predispongono i progetti, li presentano come pacchetti definiti sui quali poco spazio rimane per il livello partecipativo.
Avevamo infatti registrato, nella seduta di commissione affari istituzionali, una serie di questioni che restano senza risposta nell'immediato ma dalle quali non si può sfuggire:
continuo cambiamento dei referenti dell'Amministrazione;
difficoltà di acceso agli atti;
inadempienza (incomprensibile) di impegni assunti dall'Amministrazione;
mancanza di informazioni e coordinamento dei diversi uffici del Comune di Firenze;
generico riferimento al volontariato, come soggetto indistinto.
Veniva inoltre sottolineato:
la Società della Salute doveva caratterizzarsi per integrazione e partecipazione: l'integrazione inizia appena sulle non autosufficienze (quasi solo anziani) mentre tutte le altre attività continuano ad essere gestite separatamente come prima, con un di più di incertezza sul futuro;
la partecipazione è stata trasformata in presentazione di progetti già definiti sui quali chiedere consenso, talvolta con caratteristiche promozionali. Assente la funzione di verifica e controllo che lo Statuto attribuisce agli organi di partecipazione.
Un rappresentante si dichiara assente da un anno alla consulta del terzo settore della Sds e una coordinatrice intende dimettersi dal comitato di partecipazione.
La mancanza di coordinamento degli uffici determina carenza di informazione sulle possibilità offerte dal volontariato e non solo. Le assistenti sociali spesso non sono in grado di proporre percorsi possibili perché non conosciuti. Sarebbe funzionale un ufficio interno di assistenza alla funzione e fruizione del volontariato con tutte le possibilità di prestazioni, e che promuovesse informazioni sulle consulte anche per la stessa amministrazione: ci sono infatti richieste doppie a diverse associazioni perché viene bypassata la consulta.
Su alcuni settori di attività la mancanza di informazione alla cittadinanza determina difficoltà di rapporti: è necessario che le attività delle consulte siano più conosciute e rispettate.
Vengono presentate due opzioni: o un progressivo distacco delle associazioni dai rapporti convenzionali con l'amministrazione, in forza delle difficoltà registrate, e per riaffermare alcune caratteristiche proprie che si vanno perdendo nel processo di "istituzionalizzazione"; ovvero un coinvolgimento e rispetto maggiore che si misuri con i progetti presentati dalle consulte, valuti le richieste di effettiva facilitazione operativa, valuti quali possono essere i passaggi in cui coinvolgere in maniera diretta e preventiva le consulte, quali strumenti da mettere a disposizione perché possano esercitare attività di controllo.
Se è vero, come è vero, che il contributo del volontariato, sia nel settore sociale, che in quello della cultura, dello sport, della protezione civile ecc. è indispensabile, è altrettanto vero e urgente affrontare una discussione su nuovi modelli di welfare in cui tale contributo sia ricollocato per ruolo, funzioni e relazioni con le istituzioni. Non mettere a tema anche nel prossimo programma elettorale tale questione significa porre le basi per il progressivo disfacimento anche dei valori che stanno alla base di questa esperienza che tanto ha contribuito a costruire senso civico nella nostra città».





(fn)