Ordinanza prefettura per limiti di vendita alcol, Alessandri e Stella (PdL): «La misure repressive da sole non bastano più. Occorre investire risorse nella prev

«L'ordinanza del prefetto rischia di non risolvere il problema e di danneggiare solo i commercianti». Così i consiglieri Stefano Alessandri (AN-PdL) e Marco Stella (FI-PdL) commentano la decisione di vietare, dal 1 aprile al 31 maggio, dalle 22 alle 3, nel centro storico di Firenze, la «vendita per asporto di alcolici di ogni gradazione e di qualsiasi bevanda in contenitori di vetro».
«L'obiettivo del prefetto - hanno aggiunto i due esponenti del centrodestra - è contrastare un 'preoccupante aumento del consumo di alcolici che innesca condotte pericolose', come risse, danneggiamenti, vandalismi, o mettersi alla volante ubriachi. L'emergenza, però, si affronta programmando azioni efficaci anche medio-lungo periodo».
«Lo stesso prefetto - sottolineano Alessandri e Stella - ha dichiarato che le autorità possono 'fissare regole sulla vendita delle bevande e aumentare i controlli delle forze dell'ordine sulle strade, ma non basta' e che serve 'un atteggiamento più responsabile da parte di tutti' oltre ad 'un approccio più consapevole e critico nei confronti dell'alcol'».
«Questa battaglia, dunque - secondo i due consiglieri - può essere vinta solo se la politica sarà in grado di predisporre e coordinare una serie interventi in termini di prevenzione e non solo repressione: l'uso e l'abuso di sostanze alcoliche da parte dei giovani è innanzitutto un problema culturale. Si rende indispensabile incentivare percorsi formativi nelle scuole, stimolare protocolli di intesa tra enti locali, associazioni di volontariato, forze di polizia ed aziende sanitarie per formare ed informare le giovani generazioni sui rischi di modelli comportamentali sbagliati secondo un approccio che sviluppi una nuova consapevolezza dei rischi connessi a questo tipo di abuso».
«Contestualmente alla fase di prevenzione - hanno concluso - è necessario rafforzare ed investire risorse per aumentare i controlli sulle strade, estendendo l'utilizzo di dispositivi alcol test non solo dopo sinistri stradali ma in modo esteso durante i quotidiani posti di controllo. Investendo in termini di risorse umane organizzando maggiori corsi di formazione per il personale di polizia municipale ed incrementando il numero di unità destinato al controllo del territorio, anche nella fascia oraria notturna.
Si devono anche prevedere posti di controllo congiunti delle forze dell'ordine e dotare il corpo di polizia municipale di maggiori strumentazioni ,adeguate a rilevare anche la presenza di sostanze stupefacenti nei conducenti dei veicoli». (fn)