Contratti in derivati, Stella (FI-PdL) e Alessandri (AN-PdL): «Nel bilancio comunale si è aperta una voragine»
«Non abbiamo mai smesso di pretendere trasparenza e la nostra battaglia, alla fine, è stata premiata: oggi sono stati resi pubblici i dati della scommessa sui contratti in derivati finanziari, i cosiddetti 'swap'». E' quanto hanno dichiarato i consiglieri Marco Stella (FI-PdL) e Stefano Alessandri (AN-PdL).
«L'assessore al bilancio Tea Albini comunica una perdita, anche se virtuale, di quasi 55milioni di euro - hanno proseguito i due esponenti del centrodestra - se a questa cifra ci aggiungiamo gli interessi che il comune dovrà pagare per il prossimo triennio 2009-2010-2011 relativi agli oneri 'interest rate swap' che ammontano a 19.464.633, raggiungiamo la spaventosa cifra di 74milioni di euro. Dividendo 74milioni di euro per il numero totale di residenti nel Comune scopriamo che, grazie a questa scommessa dell'amministrazione di centrosinistra, ogni fiorentino ha un debito di 202 euro».
«L'analisi sui dati forniti non lascia spazio di equivoco rispetto agli swap sottoscritti - sottolineano Stella e Alessandri - basta leggere l'andamento del 'mark to market', ovvero il 'costo corrente' dei derivati finanziari, nell'ultimo periodo: ad aprile 2008 il mark to market aveva un saldo negativo di 16,9 milioni di euro, a dicembre il saldo negativo, come ci ha riferito l'assessore lunedì scorso in consiglio comunale era diventato di 50milioni di euro, oggi è passato a quasi 55milioni di euro. In neanche tre mesi, dunque, abbiamo perso 5milioni di euro: non osiamo pensare a quanto potrà arrivare il saldo negativo prossimamente e a fine anno. Il Comune, quindi i cittadini, grazie alla scommessa fatta dagli amministratori del centrosinistra, su un capitale investito di 270milioni di euro sta perdendo quasi il 20%».
«L'assessore Albini dovrebbe infine spiegarci - hanno concluso i due consiglieri - come mai il dato del mark to market era stato secretato. Rispondendo ad una nostra interrogazione, lanciava un generico richiamo
alla riservatezza citando l'articolo 43 del testo unico degli enti locali numero 267/2000. Prima, dunque, ha proibito la divulgazione del dato poi ha cambiato idea e lo ha reso pubblico? Cosa è cambiato in queste settimane?
Sulla vicenda indagano sia la procura presso il tribunale che quella della corte dei conti: se verranno accertate irregolarità coloro che hanno sprecato soldi pubblici devono pagare». (fn)
«L'assessore al bilancio Tea Albini comunica una perdita, anche se virtuale, di quasi 55milioni di euro - hanno proseguito i due esponenti del centrodestra - se a questa cifra ci aggiungiamo gli interessi che il comune dovrà pagare per il prossimo triennio 2009-2010-2011 relativi agli oneri 'interest rate swap' che ammontano a 19.464.633, raggiungiamo la spaventosa cifra di 74milioni di euro. Dividendo 74milioni di euro per il numero totale di residenti nel Comune scopriamo che, grazie a questa scommessa dell'amministrazione di centrosinistra, ogni fiorentino ha un debito di 202 euro».
«L'analisi sui dati forniti non lascia spazio di equivoco rispetto agli swap sottoscritti - sottolineano Stella e Alessandri - basta leggere l'andamento del 'mark to market', ovvero il 'costo corrente' dei derivati finanziari, nell'ultimo periodo: ad aprile 2008 il mark to market aveva un saldo negativo di 16,9 milioni di euro, a dicembre il saldo negativo, come ci ha riferito l'assessore lunedì scorso in consiglio comunale era diventato di 50milioni di euro, oggi è passato a quasi 55milioni di euro. In neanche tre mesi, dunque, abbiamo perso 5milioni di euro: non osiamo pensare a quanto potrà arrivare il saldo negativo prossimamente e a fine anno. Il Comune, quindi i cittadini, grazie alla scommessa fatta dagli amministratori del centrosinistra, su un capitale investito di 270milioni di euro sta perdendo quasi il 20%».
«L'assessore Albini dovrebbe infine spiegarci - hanno concluso i due consiglieri - come mai il dato del mark to market era stato secretato. Rispondendo ad una nostra interrogazione, lanciava un generico richiamo
alla riservatezza citando l'articolo 43 del testo unico degli enti locali numero 267/2000. Prima, dunque, ha proibito la divulgazione del dato poi ha cambiato idea e lo ha reso pubblico? Cosa è cambiato in queste settimane?
Sulla vicenda indagano sia la procura presso il tribunale che quella della corte dei conti: se verranno accertate irregolarità coloro che hanno sprecato soldi pubblici devono pagare». (fn)